«Forte e sentita partecipazione, quella manifestata dagli alunni di tutte le classi del Liceo Scientifico Zaleuco, facente parte del Polo Liceale di Locri, guidato dalla Dirigente Carmela Rita Serafino, che, venerdì 3 Ottobre, nell’Aula Magna della scuola, insieme ai docenti, sono stati un grande esempio di coscienza civile e di sensibilità umanitaria. Mediatrice dell’incontro la professoressa di storia e filosofia Elisa Barresi. Il momento – si legge in una nota stampa – ha stimolato nei ragazzi il senso di appartenenza comunitaria, che li ha portati a condividere, con genuina schiettezza e una straordinaria profondità d’animo, ben oltre l’età biologica, riflessioni, proposte, contraddizioni su una questione, che sta toccando tutti, in maniera ormai capillare: la questione Palestinese, in particolare la tragedia umanitaria nella striscia di Gaza.

È stato edificante vedere tanti giovani preoccupati e interessati agli eventi cruciali del tempo che si sta vivendo, perché dalla consapevolezza dell’oggi dipenderanno le loro scelte future. Quello che è venuto fuori dai tantissimi interventi, supportati da striscioni esplicativi, è quello che la guerra, in sé, è un abominio, che consuma e logora per sempre le parti implicate. «Non dobbiamo essere disinteressati a certi temi, ma renderci consapevoli», così ha affermato uno studente, mentre un’altra ha ribadito: «Le vittime di una guerra sono sempre gli innocenti, soprattutto i bambini, che vedono la loro vita finire in macerie». Solo partendo da una formazione libera e liberante, supportata dai principi costituzionali, si può costruire un’autentica “casa comune”, come sottolineava papa Francesco nell’enciclica Laudato sii, fatta di comprensione, dialogo e tolleranza, dove ogni persona possa essere riconosciuta nella sua peculiarità, con i suoi sogni, le sue aspettative e i suoi talenti.

Questi doverosamente devono essere realizzati, nella piena conformità delle proprie intenzioni, diverse per tessuto culturale e sociale, ma necessarie per completare il bellissimo e intricato mosaico del mondo, che, al di là delle deturpazioni conflittuali, può ancora insegnarci, può ancora ricordarci che il “sentirsi uomo”, non deve essere schiacciato o sostituito, ma solo arricchito e abbellito dalle sfumature dei diversi fratelli, per creare insieme quel meraviglioso concetto che deve sovrastare su tutto: “Umanità”. “Odio la guerra per le sue conseguenze, per le menzogne con le quali vive e si propaga, per gli odi immortali che suscita” (Harry Emerson Fosdick)».