Docenti e studenti del Polo Liceale “Zaleuco – Oliveti – Panetta – Zanotti” a confronto con esperti su un fenomeno in crescita tra i giovani
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Nell’Aula Magna “Costantino Dardi” del Polo Liceale di Locri si è tenuto il convegno «Hikikomori: rompiamo il silenzio del disagio invisibile. La scuola ponte di fiducia tra famiglie e ragazzi», promosso dal Comitato comunicazione dell’istituto e fortemente voluto dalla dirigente Carmela Rita Serafino. L’iniziativa, che ha visto una grande partecipazione di docenti e operatori del territorio, ha posto al centro del dibattito un tema di estrema attualità e delicatezza: l’isolamento sociale volontario che colpisce un numero crescente di adolescenti.
Al tavolo dei relatori l’avvocato Michele Miccoli, professore universitario, cassazionista e autore del libro “Hikikomori, il nuovo male del secolo” (Lupetti Editore); la dottoressa Aurelia Vottari, psicologa e responsabile del Consultorio di Bianco; la dottoressa Fabiola Ursino, assistente sociale specialista; e il dottor Mimmo Verduci, curatore dell’evento e autore della mostra fotografica “Oltre lo sguardo”, visitabile nell’Aula Magna fino al 31 ottobre. A moderare l’incontro la professoressa Elisa Barresi, con il sostegno di Teresa Sainato, promotrice dell’iniziativa.
Dopo i saluti della dirigente Serafino, che ha sottolineato la necessità di dotare le scuole di strumenti e supporti professionali per affrontare situazioni di isolamento e disagio giovanile, Teresa Sainato ha condiviso la motivazione personale che l’ha spinta a promuovere l’evento: «È stato il sostegno della scuola, dopo un grave lutto familiare, a impedire ai miei figli di crescere nel vuoto. Dobbiamo restituire fiducia a un’istituzione spesso sottovalutata ma fondamentale nella crescita dei giovani».
L’avvocato Miccoli ha poi approfondito il fenomeno degli hikikomori, definendolo come una forma estrema di auto-isolamento che, nel nostro Paese, coinvolge ormai oltre 150mila giovani: «È un disagio che stravolge la quotidianità, ribaltando i ritmi biologici e confinando il ragazzo in una realtà virtuale sostitutiva. Le cause sono molteplici: traumi, senso di inadeguatezza, fallimenti, ma anche aspettative eccessive da parte delle famiglie».
La psicologa Aurelia Vottari ha messo in luce il ruolo decisivo dei docenti nel riconoscere i segnali precoci del disagio, ricordando come «la scuola debba tornare a essere un luogo di passioni, capace di riaccendere nei ragazzi il desiderio e la curiosità offuscati dalla tecnologia».
L’assistente sociale Fabiola Ursino ha evidenziato l’importanza della collaborazione tra scuola e servizi sociali per creare una rete di intervento efficace: «Solo un approccio integrato può favorire l’inclusione e prevenire esiti drammatici».
Infine, Mimmo Verduci ha invitato alla riflessione sul ruolo degli adulti nell’era digitale: «L’hikikomori non è un problema solo dei ragazzi. È il segno di una società che vive connessa ma distante. Se vogliamo essere guide, dobbiamo imparare a disconnetterci».
L’evento si è concluso con numerosi interventi dal pubblico e un ampio dibattito, a conferma della sensibilità e dell’urgenza del tema. La dirigente Serafino ha annunciato che l’incontro sarà riproposto per studenti e famiglie, con l’obiettivo di ampliare la consapevolezza su un fenomeno che non deve restare invisibile.
Il Polo Liceale ha ringraziato i partner e gli sponsor che hanno sostenuto l’iniziativa — Kibernetes srl, Farmacia Frascà, Farmacia Maresca, Bar Le 3 Coccinelle e Il Supermercato di Locri — ricordando le parole di Zygmunt Bauman, scelte come chiusura dell’evento:
«Ciò che tutti temiamo, in fondo, è l’abbandono: l’essere respinti, esclusi, privati dell’amore e della compagnia. Temiamo di venir gettati tra i rifiuti».

