Il CODACONS comunica di aver notificato i ricorsi al Prefetto contro le multe elevate dalla Polizia Locale di Villa San Giovanni lungo la vecchia pista di cantiere nell’alveo della fiumara Santa Trada, contestate come violazioni dell’art. 1161, comma 2, Codice della Navigazione per occupazione abusiva di demanio marittimo.

«I ricorsi depositati mettono in evidenza una serie di profili di illegittimità radicale:

•⁠ ⁠i verbali sono stati redatti dalla Polizia Locale, organo del tutto incompetente in materia di demanio
marittimo e fluviale, che rientra nella gestione statale e regionale;

•⁠ ⁠le sanzioni si fondano su rilievi fotografici non certificati, privi di qualsiasi riferimento a strumenti omologati, modalità di scatto o possibilità di verifica da parte dei cittadini e che hanno reso necessario l’intervento del Ministero delle Infrastrutture;

•⁠ ⁠non viene motivata né la mancata contestazione immediata né la mancata rimozione dei veicoli, misura che l’Ordinanza n. 22/2025 prevedeva come obbligatoria;

•⁠ ⁠vi è un’evidente contraddizione tra la stessa Ordinanza balneare nr. 22/2025, che qualificava l’area come demanio marittimo in contrasto con quanto risulta dal sistema informativo demaniale, e la successiva Ordinanza n. 142/2025, che la definisce invece alveo fluviale;

•⁠ ⁠soprattutto, il Comune è incompetente anche a trattenere i proventi delle sanzioni, che – trattandosi di beni demaniali dello Stato e delegati alla Regione – devono eventualmente affluire alla Regione Calabria, e non alle casse comunali».

«Si tratta di verbali nulli, perché emessi da un organo privo di potere e con introiti indirizzati a un soggetto non legittimato a riscuoterli – dichiara l’avv. Antonia Condemi, Presidente provinciale CODACONS –. È grave che il Comune incassi somme che, anche nell’ipotesi di validità delle sanzioni, spetterebbero alla Regione. Chiediamo non solo l’annullamento dei verbali, ma anche la restituzione immediata delle somme indebitamente riscosse da parte di chi ha già pagato».

Il CODACONS ribadisce che porterà avanti la battaglia legale in tutte le sedi: «Non ci fermeremo finché i cittadini non avranno giustizia. Santa Trada non può diventare il terreno di sperimentazione di provvedimenti arbitrari e privi di fondamento giuridico».