Con la celebrazione della Croce presieduta dal vescovo Oliva, si sono conclusi il 14 settembre gli eventi molteplici succedutisi dall’1 settembre per festeggiare la Madonna della Montagna di Polsi, la cui Effige è stata portata nella Parrocchia Santa Maria della Pietà, nella impossibilità di raggiungere la valle omonima per i lavori di sistemazione della strada che conduce al Santuario, appaltata dalla Regione peraltro chiuso per indispensabili interventi di consolidamento della struttura religiosa.

Fede e spiritualità, ma anche folklore e vivificazione della tradizione, hanno contrassegnato lo svolgimento degli intensi, vissuti momenti religiosi di preghiera e meditazione, molto partecipati, con carovane di pellegrini provenienti da vari Comuni del territorio calabrese. Centinaia di persone hanno camminato per le vie del paese, cantando inni religiosi, pregando con grande fervore ed intensità, conditi di immensa spiritualità.

«Intendiamo esprimere, emozionati e compiaciuti, sentimenti di vivo apprezzamento per i giorni indimenticabili che la comunità locale, con amore, cuore, menti, disponibilità, solidarietà, in affiancamento al vescovo Oliva ed ai Parroci Don Gianluca e Don Tonino, sono stati in grado di realizzare, mettendo in campo una armoniosa ed efficiente organizzazione» si legge in una nota della triade commissariale di San Luca.

«E’ stato indubbiamente bello e palpitante assistere a tanta partecipazione per le strade di San Luca, con meta la Parrocchia Santa Maria della Pietà per venerare il Simulacro della Madonna della Montagna di Polsi e la miracolosa Croce, con tanti gioiosi commoventi momenti, allietati, oltre che dal raccoglimento e dalla preghiera, da balli e canti tradizionali. Ringraziamo, altresi, le Forze dell’Ordine per il prezioso servizio d’ordine dispiegato in maniera discreta ed efficiente per assicurare il pacifico svolgimento dei vari eventi religiosi, in un clima di armoniosa civiltà e compostezza».

«Il popolo sanluchese ha esemplarmente dato testimonianza di valori positivi, di senso di appartenenza e di identità, di condivisione e coesione sociale, sapendo, altresì, accogliere calorosamente, spalancare le proprie porte oltre ai cuori, comportamenti tutti che informano una sana e genuina convivenza civile, di cui si può orgogliosamente andare fieri». Per l’occasione il Comune ha disposto nei giorni dal 2 al 14 settembre per l’apertura, per il maggior tempo possibile della *casa di Alvaro”, visitata da molte decine di interessati pellegrini. Tutto è riuscito per il meglio, grazie anche all’ alto senso di civiltà dei cittadini e nel massimo ordine e ciò non potrà non alimentare nella memoria collettiva la bellezza di una tradizione millenaria che, per la prima volta si è realizzata in un luogo diverso, ma che comunque è sito nel territorio di San Luca.