L’Athletic Palermo guarda avanti. In un girone I che si preannuncia competitivo e carico di fascino, dove spiccano piazze storiche come la Reggina, anche realtà più giovani cercano la loro strada, provando a costruire percorsi credibili e sostenibili. È il caso della società palermitana, protagonista negli ultimi anni di una rapida ascesa: dalla Terza Categoria alla Serie D in un percorso alimentato da passione e ambizione. Ora, nel momento più delicato, quello del consolidamento, arriva un colpo che non passa inosservato: Giorgio Perinetti.

Dirigente di lungo corso, con esperienze significative in club come Roma, Napoli, Bari, ma soprattutto nel Palermo degli anni d’oro, Perinetti porta all’Athletic un patrimonio di competenza maturato in oltre quarant’anni di carriera. La sua è una scelta che va oltre il semplice incarico sportivo, come ha spiegato lui stesso durante la conferenza stampa di presentazione: «Palermo per me è casa, qui ho conosciuto mia moglie e mi sono sposato alla Cappella Palatina. Quando gli amici dell’Athletic mi hanno chiamato, non ho saputo dire di no. Il mio sogno era tornare dove avevo cominciato: in una società semplice, animata da grande passione. Dalla Terza Categoria alla D è già un bel cammino. Io aiuterò il club in questo processo di crescita, naturalmente il tempo sarà necessario».

Parole che raccontano l’essenza di un progetto che punta sulla competenza per costruire. Un aspetto sottolineato anche dal presidente Gaetano Conte: «Per noi è un onore avere il direttore Perinetti al nostro fianco. Siamo partiti da un sogno e oggi abbiamo la fortuna di affidarci ad una figura che può aiutarci a vivere al meglio questa categoria così importante. Non siamo in competizione con il Palermo, siamo consapevoli di essere la seconda squadra della città».

E proprio questa scelta racconta qualcosa che vale per tante realtà del Girone I, compresa la Reggina. In contesti in cui il percorso di crescita passa spesso dalla pazienza e dalla costruzione, il valore dell’esperienza può rappresentare un capitale decisivo. Figure come Perinetti, abituate a muoversi nei piani alti del professionismo, possono diventare un punto di riferimento per società giovani, capaci di accompagnare con metodo l’entusiasmo, evitando improvvisazioni.

Per la Reggina, che si presenta ai nastri di partenza con ben altre ambizioni, sarà un girone ricco di insidie e di stimoli. Anche queste scelte, meno appariscenti ma ricche di significato, raccontano un campionato dove non basterà il nome o la storia, ma serviranno idee, organizzazione e competenze. L’Athletic Palermo si è messo in cammino e ha scelto l’esperienza per provare a crescere.