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C’era aria di festa oggi al “Granillo”. Una domenica che ha riportato entusiasmo e colore in Curva Sud, dove il cuore del tifo amaranto ha battuto più forte del solito. A dare un tocco speciale alla giornata, la presenza della Curva Sud del Bari: una tifoseria gemellata con quella reggina, legata da un’amicizia storica fondata su rispetto, lealtà e passione condivisa. Bandiere intrecciate, cori congiunti, sciarpe alzate insieme: il gemellaggio si è rinnovato con il calore di chi vive il calcio come incontro, non come divisione.
Dopo le ultime settimane altalenanti, tra la gente della Sud si respirava un desiderio evidente di riscatto. La Reggina ha risposto sul campo, mettendo in mostra carattere e compattezza. Gli spalti, tornati pieni di energia e voce, hanno accompagnato ogni azione come in un unico respiro, restituendo alla squadra quella spinta emotiva che da sempre nasce dal legame profondo con il suo pubblico.
Non solo calcio, però. Durante la partita la Curva ha anche scelto di lanciare un messaggio chiaro e coraggioso: un momento di socialità e consapevolezza in difesa del popolo palestinese, contro la guerra e ogni forma di oppressione. Striscioni e cori hanno ricordato che il tifo, quando è autentico, è anche coscienza civile, capace di prendere posizione e parlare di umanità.
Intanto, nell’aria del Granillo si sente già il profumo del derby dello Stretto. Il Messina attende i granata in campo avversario, e probabilmente la tifoseria reggina non potrà essere presente. Ma il grido partito oggi dalla Sud è arrivato forte: vincere il derby, per la maglia, per la città, per chi crede ancora nei colori amaranto. Una domenica di appartenenza, amicizia e orgoglio. Di quelle che ricordano a tutti cosa significhi davvero stare dalla parte della Curva Sud.

