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Continua a tenere banco in città il futuro della Reggina, non necessariamente intesa come la società lasciata alla deriva da Felice Saladini. Purtroppo il club rinato nel 2015 è ormai praticamente nel baratro dopo il ricorso bocciato dal Tar del Lazio e, adesso, è necessario muoversi velocemente per far sì che si possa ripartire più vicino possibile al professionismo.
L’obiettivo non può che essere la Serie D e da Gabriele Gravina, presidente della FIGC, è arrivata un’indicazione chiara. «Reggio Calabria è una piazza importante – ha sottolineato il numero uno della Federazione Italiana Giuoco Calcio – ma dobbiamo tener conto dell’equilibrio dei nostri campionati. Se la decisione del Consiglio di Stato sui ripescaggi sarà emessa il 29 agosto, siamo abbastanza oltre come tempistiche rispetto agli anni scorsi, per un applicazione del 52 comma 10. La FIGC, però, è sempre stata molto sensibile a non mortificare piazze importanti». La traduzione, presto fatta, è una sola: la città dello Stretto se vuol ripartire dalla Serie D deve muoversi ben prima del Consiglio di Stato che, a quanto pare, non sarà anticipato.
Un avvertimento fra le righe (e neanche troppo) che le istituzioni cittadine, chiamate a indire un bando che assegni il titolo sportivo ottenuto, devono cogliere. Le tensioni con Gravina, che a oggi piaccia o meno guida il calcio in Italia, ci sono state e hanno contribuito a portare al disastro amaranto. Adesso, però, serve rialzarsi, con umiltà e idee, e il primo passo sarà ottenere l’iscrizione alla prossima Serie D, come già accaduto nel luglio del 2015, dopo il fallimento della Reggina di Foti.
Del resto, la prossima Serie D dovrebbe partire il prossimo 4 settembre e servirà un grandissimo e celere lavoro da parte di tutti per fare in modo che la caduta sia meno dolorosa possibile. Reggio Calabria attende.