Dopo settimane di silenzio stampa, la Reggina torna a parlare. Nella sala conferenze del Centro Sportivo Sant’Agata, il direttore generale Giuseppe Praticò e il direttore dell’area tecnica Giuseppe Bonanno hanno incontrato i giornalisti per fare il punto sulla situazione sportiva e societaria del club amaranto, reduce da un avvio di stagione ben al di sotto delle aspettative in Serie D.

« È un momento difficile, forse il più complicato da quando la proprietà Ballarino–Minniti ha rilevato la società – ha esordito Praticò –. I presupposti lasciavano immaginare un campionato diverso, ma ora ci ritroviamo a inseguire. Non molliamo, però: sarebbe troppo facile farlo adesso. È un torneo equilibrato e crediamo ancora nell’obiettivo» .

Il dirigente ha riconosciuto gli errori commessi: « Sono stati fatti errori di valutazione e di gestione. Giochiamo a dieci punti dalla prima e dobbiamo assumerci le nostre responsabilità, tutti, me compreso. Ma guardiamo avanti: quello che è stato non si può più cambiare» .

Praticò ha anche voluto rassicurare i tifosi sulla solidità economica della società: «Abbiamo pagato gli stipendi di settembre e nei prossimi giorni salderemo ottobre. Sembra assurdo doverlo precisare, ma è giusto che la gente sappia che la Reggina è in regola. In un contesto calcistico difficile, stiamo rispettando tutti gli impegni economici» .

Il direttore generale ha poi ricordato l’importanza del lavoro gestionale svolto in questi anni: «Oggi la Reggina è una società sana. Ci sono sponsor importanti, imprenditori che si sono avvicinati al club, e un centro sportivo che funziona a pieno regime. Il recente via libera del Consiglio Metropolitano al progetto per il nuovo Sant’Agata è un passo decisivo per il futuro. Il bando sarà aperto, ma abbiamo un diritto di prelazione e un vantaggio competitivo costruito in due anni di lavoro. Chi volesse subentrare dovrà liquidare circa 500.000 euro di spese e competenze già sostenute. Il nuovo Sant’Agata sarà una struttura all’avanguardia per i prossimi vent’anni» .

Sul fronte societario, Praticò è stato netto: «Non c’è nessuno, all’orizzonte, che abbia manifestato interesse per rilevare la Reggina. In questi tre anni tanti si sono fatti avanti a parole, ma mai concretamente. La proprietà Ballarino–Minniti ha sempre onorato gli impegni e continua a investire nel progetto».

Sul fronte tecnico, Giuseppe Bonanno ha condiviso la propria analisi con grande franchezza: «È chiaro che tutti abbiamo delle responsabilità. Pensavamo di dare continuità al progetto dello scorso anno e di migliorarlo, ma le cose non sono andate come previsto. La squadra è forte, ma è mancata unità, compattezza e forse anche un po’ di fiducia. Ora dobbiamo ritrovare lo spirito di gruppo che ci ha sempre contraddistinto. Il progetto di quest’anno nasce dal lavoro fatto nella scorsa stagione, in cui la squadra aveva raggiunto risultati importanti. Pensavamo di poter fare un passo avanti, ma evidentemente qualcosa non ha funzionato. Abbiamo scelto di rinforzare una rosa già forte, ma l’andamento non è stato quello sperato. In questi tre anni abbiamo sempre raddrizzato situazioni difficili, e pensiamo di poterlo fare anche stavolta. Ci manca compattezza, ma con il nuovo mister stiamo ricostruendo le basi. Dobbiamo tornare a essere gruppo, come lo siamo sempre stati» .

Il dirigente ha confermato anche alcune novità di mercato: « Con Adriano Montalto abbiamo deciso di rescindere consensualmente, non si è rivelato compatibile con la nostra struttura. Blondett ci ha chiesto di andare via e lo accontenteremo: non possiamo trattenere chi non è motivato. Al tempo stesso arriveranno nuovi innesti e con il nuovo allenatore stiamo costruendo basi solide per ripartire» .

Sul difficile rapporto con la piazza, Praticò ha ammesso: «Siamo entrati in silenzio stampa dopo la forte contestazione partita al terzo minuto di una partita. Pensavamo fosse necessario ritrovare serenità all’interno del gruppo. Forse abbiamo sbagliato, ma era un modo per proteggere la squadra. Non c’era nulla da nascondere. A Reggio la contestazione fa parte della passione. Io stesso sono stato invitato ad andare via, ma non mi sono mai sentito nell’occhio del ciclone. Abito sul Corso Garibaldi, la gente mi incontra ogni giorno. Rispondo sempre, perché non ho nulla da temere. Io sono un uomo e mi confronto a viso aperto: chi insulta da profili falsi non lo è» .

«Siamo qui, a disposizione della città e della tifoseria – ha concluso Praticò –. Abbiamo sbagliato, ma ci mettiamo la faccia. Ora dobbiamo solo lavorare e conquistare sul campo quello che vogliamo. Sappiamo che conta solo il campo, ma la Reggina continuerà a combattere fino all’ultimo per raggiungere i propri obiettivi» .