venerdì,Marzo 29 2024

Libera, parte da Reggio il cammino di memoria delle vittime innocenti delle mafie

Presente anche Vincenzo Chindamo, fratello di Maria. Il suo nome, per la prima volta quest'anno, è stato pronunciato

Libera, parte da Reggio il cammino di memoria delle vittime innocenti delle mafie

“A ricordare e riveder le stelle”, richiamando la terzina finale della cantica dantesca dell’Inferno della Divina Commedia, nell’anniversario dei 700 anni dalla morte del sommo Poeta, nel segno della cultura, Libera Nomi e Numeri contro le mafie ha rinnovato l’intento di custodire la storia e il ricordo delle oltre mille vittime innocenti delle mafie e la vicinanza ai familiari. «Ricordare, dall’etimo latino, è una parola bellissima, tenera come una carezza. Un viaggio nel cuore, dentro il cuore di ciascuno di noi dove risiede la memoria e con essa anche la sofferenza e la speranza di queste famiglie, molte delle quali ancora non sanno chi abbia ucciso i loro cari. Un dolore che si aggiunge ad altro dolore», ha sottolineato don Ennio Stamile, referente Libera Calabria, in occasione della XXVI giornata della Memoria e dell’Impegno promossa dall’associazione.

Tante le iniziative in Calabria, promosse in questo fine settimana nel rispetto delle norme anti-covid, partite da Reggio che delle 182 vittime calabresi ne ha ricordate oltre 100. Il piazzale del Cedir, che ospita anche la Procura reggina, ha fatto da cornice alla sobria cerimonia di lettura ad alta voce dei nomi da non dimenticare, alla presenza di familiari, autorità, rappresentanti delle forze dell’ordine e di Libera.

«La memoria senza impegno non è nulla. Serve responsabilità. Da cinque anni conviviamo con una ferita aperta nel cuore che addolora, come fosse il primo giorno, i figli di Maria, me e la nostra anziana mamma che ancora aspetta che qualcuno dica cosa sia successo. Io sono  molto fiducioso: prima o poi la verità sarà conosciuta». Così Vincenzo Chindamo, fratello di Maria imprenditrice di Laureana di Borrello strappata all’affetto dei suoi cari quasi 5 anni fa, il cui nome, per la prima volta quest’anno, è stato pronunciato insieme a quello delle altre vittime innocenti della mafie.

«…a loro e a tutte le vittime innocenti di cui non abbiamo notizia va la nostra memoria e il nostro quotidiano impegno», si è conclusa così anche a Reggio Calabria la lettura ad alta voce dei nomi delle vittime in un piazzale avvolto nel silenzio e nel raccoglimento. La serie di iniziative per non dimenticare prosegue fino a domenica 21 marzo, inizio della Primavera segno di una rinascita nella speranza e nella memoria. Proprio in questa giornata, in programma anche il ricordo in occasione della celebrazione della Santa Messa delle parrocchie reggine che hanno accolto la proposta di Libera.

Ma la memoria senza impegno e responsabilità si svuota miseramente. Per questo è importante ricordare anche che oltre l’80% dei familiari di vittime innocenti attende ancora verità e giustizia.

«Giornate come questa servono per non dimenticare, per imparare, per vivere il presente con coerenza e per guardare la futuro. Siamo sempre impegnati a cercare per capire, anche a distanza di anni, cosa sia successo e perché queste famiglie calabresi siano state così dolorosamente colpite. Il compito è arduo e difficile, ma massimo e costante è il nostro impegno di ricostruire gli eventi, per restituire verità e giustizia», ha evidenziato il procuratore capo di Reggio Calabria, Giovanni Bombardieri.

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