lunedì,Maggio 6 2024

‘Ndrangheta stragista, è il giorno della sentenza d’appello. Ergastoli confermati o assoluzione?

Il boss Graviano e Rocco Santo Filippone attendono il verdetto della Corte d'assise di secondo grado nel processo che potrebbe riscrivere pezzi della storia politico-criminale degli ultimi 50 anni

‘Ndrangheta stragista, è il giorno della sentenza d’appello. Ergastoli confermati o assoluzione?

È tanta l’attesa e si respira non poca tensione nell’aula della Corte d’Appello di Reggio Calabria. Oggi è il giorno in cui, dopo anni di udienze, interrogatori e testimonianze, il processo ‘Ndrangheta stragista chiude un capitolo con la sentenza d’appello. Tre lunghi giorni di requisitoria hanno portato il procuratore generale Giuseppe Lombardo a chiedere la conferma delle condanne del primo grado, ovvero, l’ergastolo.

Alla sbarra Giuseppe Graviano e Rocco Santo Filippone accusati di essere i mandanti degli agguati ai carabinieri Fava e Garofalo. La difesa ha articolato arringhe articolate volte a chiedere l’assoluzione degli imputati perchè «innocenti».

Prima di riunirsi in Camera di Consiglio sarà dato il tempo per le contro repliche ed tra oggi e domani la sentenza dirà non solo se Graviano e Filippone sono colpevoli. Infatti, a questa sentenza, come più volte ribadito dal procuratore Lombardo, è legata una parte importante della storia d’Italia.

La ‘Ndrangheta ha collaborato con la mafia a disegnare la strategia del terrore che ha portato alle stragi? I legami tra Cosa Nostra e le ‘ndrine reggine erano reali? I summit nella Piana di Gioia Tauro e la presenza di noti politici hanno condizionato le elezioni e l’assetto politico? I collaboratori di giustizia hanno raccontato uno spaccato di storia o, come più volte ribadito dalla difesa, non sono attendibili?

Oggi verrà data una risposta a tutte queste domande e la sentenza metterà un punto fermo per fare luce in uno dei periodi più bui del paese. Uno spaccato di sangue e terrore volto a «destabilizzare il paese».

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