venerdì,Marzo 29 2024

Roccella, Piantedosi: «Lavoreremo per un’accoglienza capillare» – VIDEO

Il ministro dell'Interno in visita, con la sottosegretaria Wanda Ferro, alla tensostruttura allestita al porto

Roccella, Piantedosi: «Lavoreremo per un’accoglienza capillare» – VIDEO

«Lavoreremo per strutturare al meglio l’accoglienza, che più sarà capillare, meglio è». Così il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, in visita questa mattina alla tensostruttura allestita al porto di Roccella Jonica per l’accoglienza ai migranti. Lo scalo roccellese negli ultimi mesi è stato messo sotto pressione dai numerosi soccorsi ai profughi in fuga da situazioni difficili nei loro paesi d’origine. Nel 2023 sono stati 14 gli sbarchi registrati nel solo porto di Roccella, per un totale di circa duemila migranti salvati. L’anno scorso, sempre nello scalo portuale reggino, gli sbarchi di migranti erano stati ben 87 per un totale di oltre settemila profughi.

Accompagnato dal sottosegretario agli Interni Wanda Ferro, il ministro ha poi incontrato una delegazione di sindaci della Locride, impegnati sul tema dei migranti. «Faccio un plauso alle istituzioni locali che nel segno della solidarietà e dell’umanità stanno collaborando in maniera encomiabile in tutta la Calabria per un problema molto complicato», ha rimarcato Piantedosi.

«Organizzarci per l’accoglienza dei migranti a Roccella Ionica, come altrove, non significa che il governo non continuerà a portare avanti le politiche di contenimento del fenomeno migratorio attraverso le azioni che stiamo portando avanti insieme ai Paesi dai quali partono queste persone. In tema, comunque, di arrivi di migranti, come governo notiamo dei timidi segnali positivi anche per via dei buoni rapporti istituzionali avviati con alcuni Stati, tra cui la Tunisia e la Libia», ha proseguito il ministro
dell’Interno, Matteo Piantedosi.


«Sono, quindi, moderatamente fiducioso – ha aggiunto Piantedosi – sul fatto che la cosiddetta curva di crescita degli sbarchi, abbastanza alta nel 2022 e nei primi mesi di quest’anno, possa registrare registrare una flessione. Sotto questo aspetto, quindi, grazie al lavoro fatto in Tunisia e in Libia ed quello che stiamo svolgendo qui in Italia, il fenomeno immigrazione potrebbe diventare più sostenibile. È, comunque, un
lavoro lungo che stiamo costruendo mattone dopo mattone, ma che alla distanza dovrebbe produrre effetti positivi».

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