sabato,Aprile 27 2024

Reggio, farmaci scaduti e locali sporchi: sigilli ad una casa di riposo di Gallico Marina

Il provvedimento disposto dai Nas. All'interno dei locali i carabinieri hanno trovato feci nelle stanze

Reggio, farmaci scaduti e locali sporchi: sigilli ad una casa di riposo di Gallico Marina

Gravi condizioni igienico sanitarie in una struttura residenziale dove 31 anziani, di cui la maggior parte non autosufficienti, venivano gestiti da due operatori socio assistenziali. Alimenti scaduti e tenuti in cattivo stato di conservazione. Ma anche farmaci scaduti e furto di energia elettrica. Con queste motivazioni, a Gallico Marina, nella periferia nord di Reggio Calabria, i carabinieri del Nas hanno sequestrato la casa di riposo “Domus Aurea Santa Rita” ricavata all’interno del dismesso albergo “President”.

La struttura era anche sprovvista delle autorizzazioni obbligatorie che erano state chieste al comune di Reggio Calabria nel 2020 ma che non risultano essere state concesse per mancanza di requisiti professionali e strutturali. Il provvedimento è stato notificato a Mariangela Di Benedetto, la titolare dell’azienda che gestisce la struttura già oggetto di attività investigativa nel 2020 quando il rappresentante legale era il suo convivente che oggi risulta essere un dipendente amministrativo.

In seguito a un’ispezione eseguita nei giorni scorsi, i Nas hanno ravvisato gli estremi per i reati di abbandono di persone incapaci e maltrattamenti contro i conviventi. Al momento della verifica, nella struttura c’erano una psicologa e due oss mentre un terzo è stato sorpreso a dormire. Oltre a uno sporco diffuso per carenze di pulizia, all’interno dei locali i carabinieri hanno trovato feci nelle stanze.

In cucina sono stati trovati resti di cibo avanzato e 6 chili di carne congelata e uova in cattivo stato di conservazione. Gli alimenti sono stati sequestrati così come 11 confezioni di insulina e 11 penne pre-riempite dello stesso medicinale scaduti. Grazie a una squadra di tecnici dell’Enel, infine, i carabinieri hanno accertato che non c’era alcun contratto attivo di fornitura di energia elettrica e che quest’ultima era stata alimentata con un allaccio abusivo diretto alla rete pubblico.

Gli anziani sono stati affidati ai parenti o ad altre strutture a cura del personale del welfare del Comune. Il provvedimento di sequestro è stato convalidato dal procuratore Giovanni Bombardieri e dal sostituto Tommaso Pozzati, titolare dell’indagine.

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