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Operazione Malea, pizzo agli imprenditori: 12 provvedimenti restrittivi per le cosche di ‘ndrangheta a Mammola – NOMI e VIDEO

Nel ruolo di Capo Locale, secondo quanto ricostruito nel corso
delle indagini, vi è Scali Rodolfo, già coinvolto in passato nelle indagini “Prima Luce”,
“Crimine” e “Minotauro”

Operazione Malea, pizzo agli imprenditori: 12 provvedimenti restrittivi per le cosche di ‘ndrangheta a Mammola – NOMI e VIDEO

Nella giornata di martedì 25 luglio, personale della Polizia di Stato di Reggio Calabria, in Italia e
all’estero (Lussemburgo), ha dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal
Gip del Tribunale di Reggio Calabria su richiesta della Procura della Repubblica – Direzione
Distrettuale Antimafia- diretta dal Procuratore Giovanni Bombardieri, a carico di 12 soggetti (8
in carcere e 4 agli arresti domiciliari)
indiziati, a diverso titolo, e allo stato del procedimento in fase
di indagini preliminari e fatte salve diverse valutazioni nelle fasi successive, dei reati di
associazione mafiosa, estorsione, tentato omicidio, detenzione illegale di armi, detenzione e spaccio
di sostanze stupefacenti e violenza privata. Oltre ai destinatari dei provvedimenti restrittivi, nel
procedimento penale risultano indagati, in stato di libertà, ulteriori 7 soggetti.


Le indagini, condotte dalla Squadra Mobile sotto le direttive della Procura della Repubblica, hanno
permesso, in particolare, attraverso numerosi servizi tecnici di intercettazione, di documentare
l’esistenza dei presunti vertici e partecipi della locale di ‘ndrangheta di Mammola, capace di
controllare quel territorio, di condizionarne l’imprenditoria e le attività nel settore boschivo con il
metodo delle estorsioni, nonché di finanziarsi anche mediante la produzione ed il traffico di
sostanze stupefacenti. Anche se in passato alcuni degli arrestati erano stati già coinvolti in inchieste
antimafia, per la prima volta viene censita e riconosciuta, sebbene in fase cautelare, l’operatività di
una vera propria cellula mafiosa nel piccolo centro dell’area ionica.


Al vertice della stessa, e quindi con il ruolo di Capo Locale, secondo quanto ricostruito nel corso
delle indagini, vi è Scali Rodolfo, già coinvolto in passato nelle indagini “Prima Luce”,
“Crimine” e “Minotauro”.
Ad affiancare Scali nella conduzione del sodalizio e nell’attuazione del
programma criminoso vi erano il cognato Abbate Damiano, con il ruolo di Capo Società, e
Callà Isodoro Cosimo, con il ruolo di Crimine. Dello stesso sodalizio sono ritenuti partecipi
Deciso Nicodemo, Fiorenzi Nicodemo, Romeo Raffaele, Spanò Domenico, Cimino
Ferdinando.


Le investigazioni hanno anche riscontrato, come dichiarato da alcuni collaboratori di giustizia e
riscontrato dalle attività tecniche di intercettazione, una proiezioni della locale di Mammola in
Lussemburgo, dove risiedono stabilmente e sono stati arrestati alcuni degli indagati. In particolare,
il referente del gruppo in Lussemburgo, è ritenuto Fiorenzi Nicodemo, che doveva comunque
riferire e concordare con i vertici della locale di Mammola ogni decisione.
Tra i reati contestati agli arrestati vi sono diverse condotte (tentate e consumate) di natura estorsiva,
che vedono come vittima: una ditta esecutrice di lavori pubblici sul tratto stradale ricadente tra
Mammola e Cinquefrondi della Strada Grande Comunicazione Jonio/Tirreno; una ditta che si era
aggiudicata l’appalto per i lavori di messa in sicurezza della Scuola Media di Mammola.

Analogamente, è stato contestato il reato di estorsione per aver imposto, con minaccia, ai titolari
delle giostre installate a Mammola in occasione della festa patronale di San Nicodemo, di
corrispondere un numero elevato di titoli (gettoni e/o biglietti) per poter usufruire gratuitamente
delle attrazioni ludiche. In altre circostanze è stato censito come agli indagati si siano rivolte
persone interessate ad ottenere, mediante violenza o minaccia, somme non corrisposte per
prestazioni lavorative.
Ulteriori reati oggetto di contestazione agli indagati, sono l’acquisto e la detenzione abusiva di armi
ed il traffico di stupefacenti.
All’indagato, Staltari Francesco Antonio, destinatario della misura cautelare degli arresti
domiciliari, viene contestato, invece, il reato di tentato omicidio, in quanto la sera del 26 agosto
2016, sul lungomare di Siderno, all’uscita del lido “Kalahari” esplodeva tre colpi d’arma da fuoco,
da distanza ravvicinata, nei confronti del titolare Pasqualino Antonio, colpendolo di rimbalzo.
L’attentato alla vita di Pasqualino, che prima degli spari veniva colpito alla testa con una
bottiglia da parte di un complice dello Staltari, era finalizzata, secondo quanto emerso dalle
indagini, a vendicare l’aggressione subita da Staltari Mirko (figlio dell’arrestato).


Tra gli indagati e destinatario della misura cautelare degli arresti domiciliari figura, infine, Sità
Domenico, Sovrintendente della Polizia di Stato, attualmente in servizio presso il Commissariato di
P.S. di Siderno, a cui carico viene ipotizzato il reato di concorso esterno in associazione mafiosa,
per aver fornito, in passato a Scali Rodolfo, e più di recente ad un soggetto indagato dalla Procura
Distrettuale Antimafia di Torino notizie riservate, anche in cambio di alcune regalie.
La fase operativa degli arresti, sul territorio nazionale, è stata supportata da personale della S.I.SCO
di Reggio Calabria, da equipaggi del Reparto Prevenzione Crimine, della Divisione Anticrimine e
dal Gabinetto Regionale di Polizia Scientifica. Sul territorio estero, in Lussemburgo, l’operazione è
stata fattivamente coordinata e supportata dall’Unità I-Can e dalla Divisione Sirene del Servizio
Cooperazione Internazionale di Polizia.


Indagati e relative contestazioni:
Misura cautelare in carcere:

  1. ABBATE Damiano, nato a Locri (RC) il 2.8.1963, per il reato di associazione mafiosa
    (Capo Società) ed estorsione;
  2. CALLÀ Isidoro Cosimo, nato a Mammola (RC) il 28.09.1958, per il reato di associazione
    mafiosa (Crimine) ed estorsione;
  3. CIMINO Ferdinando Vincenzo, nato a Cinquefrondi (RC) il 21.5.1991, domiciliato in
    Lussemburgo, per il reato di associazione mafiosa (partecipe), e porto e detenzione di
    armi;
  4. DECISO Nicodemo, nato a Mammola (RC) il 30.6.1969, per il reato di associazione
    mafiosa (Mastro di Giornata) ed estorsione;
  5. FIORENZI Nicodemo, nato a Mammola (RC) il 12.2.1960, per il reato di associazione
    mafiosa (referente per la locale di Mammola in Lussemburgo);
  6. ROMEO Raffaele, nato a Reggio Calabria il 27.11.1966, per il reato di associazione mafiosa
    (partecipe);
  7. SCALI Rodolfo, nato a Mammola (RC) il 14.8.1965, per il reato di associazione mafiosa
    (Capo Locale) ed estorsione;
  8. SPANÒ Domenico, nato a Locri (RC) in data 11.11.1968, per il reato di associazione
    mafiosa (partecipe) ed estorsione;

    Misura cautelare degli arresti domiciliari:
  1. ABBATE Salvatore Nicodemo, nato a Locri (RC) il 14.7.1995, domiciliato in
    Lussemburgo, per il reato di estorsione;
  2. D’ALESSANDRA Enzo Fabrizio, nato a Genova il 21.01.1964, del reato di porto e
    detenzione di armi;
  3. SITÀ Domenico, nato a Mammola (RC) il 17.7.1974, del reato di concorso esterno in
    associazione mafiosa;
  4. STALTARI Francesco Antonio, nato a Mammola (RC) il 6.7.1963, tentato omicidio.

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