«Nella notte tra l’1 e il 2 giugno 2025, l’automobile del nostro consigliere comunale e capogruppo di maggioranza, Giovanni Altomonte, è stata data alle fiamme, in pieno centro abitato. Non è un fatto isolato, ma l’ennesimo episodio di una lunga catena di atti intimidatori, violenti e criminali che tentano di infettare il nostro territorio con la paura, il silenzio e la rassegnazione.

In precedenza – si legge in una nota diffusa dall’Amministrazione comunale di Condofuri – era toccato all’autovettura del Presidente del Consiglio comunale e, recentemente, altri atti hanno provocato danneggiamenti. Tutto ciò mira a spezzare ogni tentativo di rinascita e coesione sociale.

Questi gesti vigliacchi non sono frutto del caso. Sono parte di un disegno preciso: fermare ogni processo di cambiamento, intimidire chi amministra con trasparenza ed onestà, colpire le reti solidali, minacciare chi costruisce, chi lavora, chi aiuta il prossimo, chi crede che Condofuri possa e debba essere un luogo libero, sicuro e giusto.

A qualche settimana dalla commemorazione del giudice Giovanni Falcone, trucidato da mani mafiose insieme a chi lo ha accompagnato nella sua coraggiosa azione, non possiamo non richiamarci al suo esempio.

Ha anche dimostrato che la forza delle idee, quando è sostenuta dalla dignità e dalla coerenza, non può essere sconfitta nemmeno dalla morte. Noi ci ispiriamo a quella lezione. E lo diciamo senza ambiguità: non ci piegheremo. Non un passo indietro. Chi pensa di poterci spaventare, di condizionare la nostra azione amministrativa, civica ed umana, ha sbagliato bersaglio e ha sottovalutato la dignità di questa comunità.

La nostra sarà una risposta unitaria, netta, determinata.

Continueremo ad amministrare nel segno della legalità, della partecipazione, del rispetto per ogni persona. E continueremo a farlo con ancora più forza, consapevoli che in gioco non c’è solo la sicurezza di un singolo consigliere, ma il diritto di ogni cittadino a vivere in pace, a esprimersi liberamente, a essere parte attiva della vita del paese.

Confidiamo e ci affidiamo agli organi competenti che con il loro costante e massimo impegno faranno luce su questi atti scellerati.

Chiediamo anche alla popolazione, alle famiglie, ai giovani, al mondo imprenditoriale ed a tutte le organizzazione della società civile, di non restare indifferenti, di non essere inermi, di vigilare. Di ribellarsi a questa mentalità. Di unirsi in un fronte civile che rifiuti la logica del terrore e della violenza.

A chi semina paura, risponderemo con comunità.

A chi alimenta odio, risponderemo con responsabilità.

A chi usa il fuoco, risponderemo con la luce della giustizia».