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«Non vivo quanto accaduto come un attacco alla mia persona ma come un attacco all’informazione libera. Per questo ringrazio dell’invito di questa mattina e dell’attenzione a un episodio che non è isolato. Esso, infatti, è stato seguito da altri due accadimenti molto gravi a Reggio e ad Ardore e che dunque evidenzia la necessità di non trascurare i fatti, di non restare in silenzio e di parlarne a patto di far seguire alle parole anche azioni e fatti concreti».
È stata Elisa Barresi, la vicedirettrice del Reggino.it, nei giorni scorsi vittima di un vile atto intimidatorio sul quale sono in corso delle indagini, ad aprire l’odierna seduta della commissione consiliare Affari istituzionali, città metropolitana e decentramento, controllo enti partecipati, sicurezza e legalità del Comune di Reggio Calabria. Convocata e presieduta da Giuseppe Marino che ha sottolineato la necessità di continuità «dell’azione già intrapresa nelle scuole, parlando di Democrazia, Costituzione, Libertà e Diritti e testimoniando con i comportamenti che il dialogo e il rispetto dell’altro sono gli antidoti a ogni forma di odio».
Barresi: «La gentilezza è un atto rivoluzionario»
«Noi giornalisti – ha proseguito Elisa Barresi – ci siamo e continuiamo. Dunque non entrando nel merito del gesto che mi ha riguardato e sul quale sono in corso le indagini, desidero ringraziare tutti per la vicinanza, segno che la parte sana della nostra comunità non tollera e reagisce. La vera sconfitta sarebbe il silenzio che nessuno di noi si può permettere.
In un tempo in cui l’odio sembra fare rumore, scegliere la gentilezza è un atto rivoluzionario. Fare informazione non vuol dire solo raccontare ciò che non va, ma come può cambiare. Anche quando si parla di criminalità, non serve urlare o seminare rancore: si può raccontare con onestà, profondità e rispetto, accendendo non l’odio… ma la speranza.
Comunicare è responsabilità. E io credo che la bellezza, la verità e la gentilezza siano strumenti potenti per cambiare il paradigma. Perché cambiare si può. E, soprattutto, si deve.
Ogni parola può diventare seme. Sta a noi scegliere cosa far crescere. Passare dal dire all’agire è il primo passo verso questo cambiamento possibile».
Il vile gesto intimidatorio di cui è stata vittima la vicedirettrice della nostra testata ricade in un frangente in cui anche altri atti della stessa natura sono stati perpetrati. Nei giorni scorsi ad Ardore, la vandalizzazione del campo sportivo Vescovado e la settimana scorsa l’inquietante ritrovamento nel cantiere dell’ex cinema Orchidea dove è in corso la costruzione del Mediterranean Cultural Gate. Da questo episodio, dopo aver rinnovato a Elisa Barresi l’attestazione di solidarietà, è partita l’analisi proposta dal vicesindaco e assessore alla Sicurezza di Reggio, Paolo Brunetti.
Brunetti: «Denunciare e continuare a costruire la città che vogliamo»
«Purtroppo il lavoro di recupero di alcune zone della città può infastidire al pari della libera informazione. Non entro nel merito di quanto avvenuto nei giorni scorsi nel cantiere dell’ex cinema Orchidea dove una tanica benzina con alcuni proiettili è stata lasciata su mezzo movimento terra. Ci sono indagini in corso e attendiamo gli esiti. Intendo però ricordare che lo scorso anno ignoti hanno dato fuoco al manto sintetico pronto a essere steso sul campo di calcio di Catona. In quella periferia nord di Reggio Calabria, il Comune stava completando i lavori di riqualificazione della struttura sportiva.
Si tratta di segnali gravi atti a colpire l’azione di un’Amministrazione impegnata a riscattare la comunità anche attraverso il riscatto dei luoghi nel segno dello sport e della cultura. Non conosco personalmente altro metodo per contrapporsi a questi atti se non denunciare. Come fanno coraggiosamente anche gli imprenditori vivendo sotto scorta. Come abbiamo fatto noi come Amministrazione. Ciò è necessario anche per dare un segnale forte ai giovani della città che siamo e che vogliamo essere».
Versace: «Non solo solidarietà ma atti concreti»
All’intervento del vicesindaco Paolo Brunetti ha fatto seguito quello del consigliere comunale Carmelo Versace. Il vicesindaco metropolitano ha sottolineato la necessità di non limitarsi a manifestare solidarietà invitando a una riflessione estesa agli «atteggiamenti personali, all’urgenza di un dialogo per non lasciare spazio a offese e violenza verbale che finiscono per offuscare anche le migliori argomentazioni, molto più utili al dibattito. Nel nostro quotidiano, ricordo anche a me stesso, dobbiamo essere concreti nei gesti. La giornalista Elisa Barresi, di cui conosciamo la professionalità ha trattato anche il delicato caso di violenza di gruppo consumatosi a Seminara. Alla manifestazione non abbiamo visto una grande partecipazione delle istituzioni. Solo uno spunto di dire che occorre sentire la consapevolezza di avere una responsabilità e coralmente decidere da che parte stare, agendo con coerenza».
Borrello: «Il valore della resistenza alle mafie e dell’informazione»
Presente alla seduta anche il referente di Libera Calabria, Giuseppe Borrello.
«Purtroppo annoveriamo numerosi episodi intimidatori che hanno riguardato nei mesi scorsi terreni confiscati nella piana di Gioia Tauro. Ricordiamo la recente intimidazione al sindaco di Cinquefrondi Michele Conia. Sono tutti segni di una subcultura dura da contrastare. Libera con la città di Reggio, ancora in attesa di un referente territoriale, ha un legame particolare nel nome di don Italo Calabrò, di cui quest’anno ricorrono i 100 della nascita, antesignano di progetti come Liberi di Scegliere. Una figura da valorizzare soprattutto tra le giovani generazioni e che incarna la resistenza al male mafioso che in questo territorio esiste.
Ma in questo territorio esistono anche un grande impegno e una grande responsabilità rappresentati dalla rete Reggio Libera Reggio, iniziativa unica nel suo genere, che unisce imprenditori che, rifiutando determinate logiche, dichiarano di non pagare il pizzo e denunciano. Imprenditori che spesso lamentano solitudine, isolamento e riduzione del fatturato e che invece devono essere sostenuti con il consumo critico. Esistono magistratura e forze dell’ordine che portano avanti indagini e inchieste complesse e necessarie.
Annuncio che, dopo le città di Firenze, Napoli e Torino coinvolte lo scorso anno, Reggio sarà tra le sei città al centro della ricerca sociale finanziata dalla fondazione San Paolo e incentrata sulla percezione dei fenomeni di usura e racket, su cui c’è ancora molto da lavorare. Imprenditori che denunciano ci sono ma occorre incoraggiare e sostenere.
Un pensiero infine al lavoro prezioso dei giornalisti. In territori difficili come il nostro, raccontare significa esporsi e, certamente, provvedimenti come quelli che registriamo in questo Paese che limitano invece di sostenere. Abbraccio Elisa che con entusiasmo e determinazione so che proseguirà nel suo prezioso lavoro e ringrazio l’Amministrazione comunale per il lavoro svolto e per avere convocato questa commissione così velocemente.
Parlando di territorio di frontiera è doveroso, infine, sottolineare l’importanza del lavoro giornalistico e ricordare quanto sia anche anche rischioso in contesti come quello di Gaza. Lì per raccontare sono morti 247 giornalisti», ha concluso il referente di Libera Calabria, Giuseppe Borrello.
Le proposte
Tra le proposte emerse dagli interventi dei consiglieri collegati, quella di Filippo Quartuccio relativa all’istituzione della commissione speciale su Contrasto e prevenzione dei fenomeni di odio, quella di Antonino Maiolino di un Consiglio comunale aperto ad hoc e quella del presidente Giuseppe Marino di istituzione della Consulta della Legalità.

