Nella serata di ieri si è verificato un grave episodio che ha turbato l’ordine interno e che ha richiesto l’intervento della Polizia Penitenziaria. Un detenuto, al termine dell’orario di socialità, si è rifiutato di rientrare nella propria camera detentiva opponendo resistenza e mostrando comportamenti aggressivi.

Nonostante la paziente e prolungata opera di persuasione del personale in servizio, il soggetto ha continuato a sottrarsi alle regole. Su disposizione del Comandante di Reparto, è stato ricondotto nella propria camera alla presenza dell’infermiere, ma subito dopo ha dato vita a nuove condotte violente. Utilizzando una branda ha danneggiato il cancello della cella riuscendo ad abbatterlo e, armato di un piede di tavolo, ha minacciato gli agenti che, con grande professionalità e sangue freddo, sono riusciti a riportarlo alla calma.

Il detenuto ha poi gravemente danneggiato gli arredi della saletta socialità, rompendo il vetro dello spioncino della porta. È stato necessario un ulteriore intervento del personale che, con prontezza ed equilibrio, lo ha disarmato evitando conseguenze più gravi per l’incolumità di tutti.

Considerata la situazione di particolare criticità, la scarsità di personale e l’ora tarda, è stato deciso di potenziare la vigilanza nell’area interessata e di lasciare il detenuto nella propria camera di pernottamento, garantendo comunque la sicurezza del personale e degli altri ristretti.

«Questo ennesimo episodio dimostra ancora una volta le difficoltà operative in cui quotidianamente si trova ad agire la Polizia Penitenziaria», sottolinea la Segreteria Provinciale SiNAPPe, che rinnova la richiesta di maggiori risorse umane e strumentali e di un urgente intervento dei Superiori Uffici «affinché si garantisca la sicurezza degli operatori e la funzionalità del sistema penitenziario».