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Milano , Inaugurazione della nuova palestra dell' Istituto minorile, Carcere minorile Beccaria con il patrocinio della Fondazione Rava (Milano - 2021-12-21, DUILIO PIAGGESI) p.s. la foto e' utilizzabile nel rispetto del contesto in cui e' stata scattata, e senza intento diffamatorio del decoro delle persone rappresentate (Foto di repertorio - 2022-12-25, DUILIO PIAGGESI) p.s. la foto e' utilizzabile nel rispetto del contesto in cui e' stata scattata, e senza intento diffamatorio del decoro delle persone rappresentate
Riceviamo e pubblichiamo dalDirettivo della Camera Penale di Reggio Calabria “G. Sardiello”.
«Il tema dei suicidi in carcere è particolarmente delicato e drammatico, e l’Avvocatura penalista di Reggio Calabria ha da tempo assunto una posizione forte al riguardo, appoggiando l’iniziativa dell’Unione delle Camere Penali “Non c’è più tempo – fermare i suicidi in carcere”.
In tale contesto, la Camera Penale G. Sardiello di Reggio Calabria ha organizzato una maratona oratoria, il 1° luglio scorso in Piazza Italia, per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla tragica situazione che mina lo stesso concetto di giustizia ed umanità della pena.
Inoltre, ha partecipato con una propria delegazione alla manifestazione nazionale che si è tenuta a Roma l’11 luglio 2024, durante la quale si è conclusa la “Maratona oratoria” che ha coinvolto le Camere Penali di tutta Italia.
Il 30 novembre scorso, sulla pagina del quotidiano on line “Il Reggino”, è stata data pubblicazione alla nota dell’avvocato Angela Cannizzaro, che ha denunciato con fermezza la gravità della situazione di un proprio Assistito, un giovane di 37 anni le cui gravissime condizioni di salute sembrerebbero del tutto incompatibili con il regime carcerario e rispetto alle quali, malgrado le reiterate istanze, sembra non vi sia stata un’adeguata valutazione da parte degli organi preposti.
I fatti denunciati sono gravi e, se accertati, rappresenterebbero un momento di grave frizione nel funzionamento dell’intero sistema carcere.
La Camera Penale di Reggio Calabria non può che sottolineare, nuovamente e con forza, la primazia del non negoziabile diritto alla salute di ogni cittadino detenuto e condannare fermamente ogni fatto lesivo di esso.
Tuttavia, non possiamo non esprimere disappunto e preoccupazione per la diffusione della nota, poiché la notizia, per come illustrata, potrebbe esporre ingiustamente alla gogna mediatica due persone che, al momento, non è chiaro neppure se risultino essere indagate.
Questo tipo di esposizione rischia di avviare un processo mediatico parallelo, che nulla ha a che fare con la difesa del diritto alla salute.
La divulgazione dei contenuti della nota si pone dunque in contrasto non solo con il rispetto del diritto alla riservatezza degli individui coinvolti, ma anche con le norme costituzionali (art. 111 Cost.), internazionali (artt. 6 e 8 della CEDU) e deontologiche (art. 35 del Codice Deontologico Forense).
È fondamentale dunque ricordare l’importanza del diritto alla riservatezza, valore che si pone alla base della presunzione di innocenza; la diffusione di informazioni a carattere giudiziario fuori dal processo e senza possibilità di contraddittorio finisce per compromettere questo principio essenziale.
Tutti noi auspichiamo che la giustizia faccia il proprio corso in tempi celeri e nel rispetto dei diritti di Tutti, sia di Davide che di coloro i quali, innocenti fino a prova contraria, vengono additati come autori di gravissimi fatti di reato.
La Camera Penale di Reggio Calabria, inoltre, ribadisce il suo impegno incondizionato a proteggere i diritti dei più deboli e, in particolare, dei detenuti, sostenendo chiunque lotti per la loro difesa, sempre nel rispetto della legge».

