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Se una volta i nostri nonni raccontavano di poter dormire con il portone di casa aperto, nei piccoli paesini arroccati tra l’Aspromonte ed il mar Ionio, al giorno d’oggi le cose sono sicuramente cambiate, ma soprattutto è cambiato il modo di effettuare furti. Perché ai “furbissimi” ladri non serve più il piede di porco: hanno imparato a fare leva sui sentimenti, sulle paure e sulle angosce delle persone anziane e dei più deboli, inscenando abili ed astuti inganni.
Un uomo ed una donna, 45 anni lui e trentanove lei, entrambi napoletani, sono stati denunciati per aver truffato un’anziana signora di Bova Marina, nell’Area Grecanica reggina, riuscendo a sottrarle con l’inganno preziosi e monili d’oro per un valore stimato di circa 80mila euro.
La modalità è tragicomica e quasi da film, ma purtroppo terribilmente reale e plausibile. Uno dei due complici, fingendosi un carabiniere, ha telefonato al numero della donna presentandosi come appartenente all’arma. Il motivo della chiamata era comunicare il – finto – arresto del figlio coinvolto in un incidente stradale con feriti. Il figlio, quindi, avrebbe avuto bisogno di una ingente somma di denaro per pagare la cauzione e le spese legali. Il ladro, continuando a fingersi carabiniere al telefono, teneva la vittima impegnata nella conversazione tutto il tempo necessario, mentre la signora, non avendo denaro contante in casa, raccoglieva tutti i monili preziosi custoditi nella sua abitazione.
Il piano, ben studiato ed architettato, prevedeva che poi, subito dopo la chiamata, si presentasse alla porta dell’anziana la complice che, fingendosi un avvocato, si faceva consegnare la refurtiva per poter pagare le spese legali e la cauzione liberando quindi il figlio.
In seguito alla denuncia della donna di Bova Marina, e grazie ad una repentina attività di indagine, i Carabinieri della Compagnia di Villa San Giovanni si sono messi immediatamente sulle tracce dei due malviventi, trovandoli, recuperando la refurtiva e denunciandoli a piede libero. Difatti, l’uomo e la donna – probabili appassionati di Lupin e di altre storie simili – pensavano di farla franca proprio come nei migliori film a tal punto da decidere che non fosse il caso di darsi alla fuga, bensì di concedersi il meritato riposo dopo il colpaccio e di soggiornare fra le bellezze del borgo di Scilla.
Il procedimento è attualmente nella fase delle indagini preliminari e per gli indagati vale il principio di non colpevolezza sino alla sentenza definitiva, tuttavia è importante raccontare e sottolineare le modalità in cui questo furto è stato eseguito.
Un furto che, come detto, colpisce una persona anziana toccandola nei suoi affetti più cari: cosa non farebbe una madre per un figlio non lo sa probabilmente nemmeno Dio. È importante che tutti i cittadini, soprattutto quelli più anziani e più fragili, quelli più soli, quelli più vulnerabili, siano a conoscenza che questi fatti non accadono soltanto in città lontane da noi, ma anche purtroppo nei nostri piccoli paesi.
Il consiglio dell’Arma dei Carabinieri è quello di adottare delle semplici regole di autodifesa fatte principalmente dalla consapevolezza di ciò che può accadere. Innanzitutto, pur essendo nella terra della Filoxenia – e quindi dell’arte dell’accoglienza – andrebbe evitato di fare entrare nelle proprie case persone sconosciute. Se suonano al proprio campanello, è sempre opportuno rispondere al citofono chiedendo “chi è?” e non aprire direttamente la porta, anche se si sta aspettando la visita di qualcuno a breve. È importante quindi verificare l’identità della persona che si ha di fronte, se possibile dallo spioncino della porta o con la porta socchiusa e con la catenella inserita. Le Forze dell’Ordine non telefonano e non si recano mai nelle abitazioni per richiedere il pagamento di somme di denaro o, ancora peggio, la consegna di oggetti preziosi: se un proprio caro malauguratamente dovesse avere un qualsivoglia problema di tipo giudiziario, non verrà mai richiesta la corresponsione di denaro o altri beni per evitare eventuali arresti o processi.
In ogni caso, se ci si sente in pericolo o se si ha il dubbio che davanti a noi ci possa essere un malintenzionato, è sempre opportuno chiamare il 112: le Forze dell’Ordine sapranno essere d’aiuto anche in quel particolare momento di paura o di difficoltà.