sabato,Aprile 27 2024

Reggio, porto di Saline: settimane decisive per il progetto di riapertura parziale

Convocata lo scorso novembre la conferenza dei servizi per l’acquisizione dei pareri. Intanto il sindaco di Motta San Giovanni Verduci, ancora in attesa di un incontro con l’autorità di Sistema dello Stretto, invoca interventi incisivi anche a tutela delle coste

Reggio, porto di Saline: settimane decisive per il progetto di riapertura parziale

Entro il 2024 il primo cantiere ed entro due anni la riapertura parziale per la messa in sicurezza del porto di Saline Joniche, nel territorio del comune di Montebello Jonico. Ma prima la conferenza dei servizi decisoria per acquisire le determinazioni di tutte le amministrazioni pubbliche coinvolte.

Convocata lo scorso novembre dall’autorità di sistema portuale dello Stretto, competente anche per i porti di Villa San Giovanni, Reggio Calabria, Messina, Tremestieri e Milazzo, la conferenza dei servizi è passo fondamentale per il prosieguo dell’iter amministrativo. Con essa l’Autorità ha chiamato in causa l’agenzia del Demanio Calabria, l’ufficio delle Dogane, la Direzione Marittima di Reggio Calabria.

Ancora la Regione Calabria dipartimento Territorio e tutela dell’ambiente, settore “Valutazioni e autorizzazioni ambientali, la Città Metropolitana di Reggio Calabria, il comune di Montebello Jonico ed il comune di Villa San Giovanni. E anche la Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio della Città Metropolitana di Reggio e della provincia di Vibo Valentia e l’Arpacal. Oggetto dell conferenza dei servizi è il progetto di fattibilità Tecnica ed Economica redatto da redatto dalla società Wavenergy.it srl. Si tratta degli interventi urgenti di parziale ripristino dell’accessibilità e rifunzionalizzazione del porto di Saline Joniche. Le amministrazioni pubbliche sono chiamate a rendere le proprie determinazioni formulate in termini di assenso o dissenso congruamente motivato, indicando le eventuali modifiche necessarie ai fini dell’assenso.

La riapertura parziale

Dunque sempre più vicina una nuova fase per il porto di Saline Joniche. Da sempre attanagliato da problematiche di insabbiamento, esso non ha mai goduto di una funzionalità piena e regolare. Ne beneficeranno i diportisti, fortemente interessati a potere fruire dei servizi che l’infrastruttura. Per loro, già dopo questa prima fase dovrebbero essere disponibili con 100-150 posti.

Alla conferenza dei servizi seguirà la valutazione di una società specializzata per la verifica finale. L’investimento complessivo ammonta a circa 10 milioni di euro, passibile di aumento.

L’intervento rientra tra i 19 in programma nel 2024, in quanto presente nel programma triennale delle Opere Pubbliche 2024/2026 approvato ormai lo scorso anno dal comitato di gestione dell’Autorità di sistema portuale dello Stretto.

Gli interventi contemplati nel progetto

Lo studio condotto dall’università Mediterranea ha già chiarito che non un errore progettuale ma una cattiva gestione dei sedimenti fosse la causa dell’insabbiamento, offrendo soluzioni per prospettive finalmente positive.

Gli interventi per questa rifunzionalizzazione consistono nel dragaggio portuale, nel rifacimento del cassone cellulare con messa in sicurezza della testata del molo di sopraflutto e nella collocazione di fanale di segnalazione. Ancora nela realizzazione di un pennello “trappola” con massi artificiali per bloccare il trasporto di materiale solido che causa l’insabbiatura, nel rifacimento dell’impianto elettrico di alimentazione fanale e di illuminazione del molo di sopraflutto. Nella collocazione di un fanale di segnalazione sul molo di sottoflutto e di mede elastiche di segnalazione del canale di accesso portuale, nella predisposizione di impianti per l’erogazione di acqua alla radice del molo di sopraflutto.

Il plauso del comune di Montebello Jonico

«L’infrastruttura portuale di Saline sarà un volano di sviluppo del territorio. Siamo molto fiduciosi e soddisfatti del lavoro svolto dall’università Mediterranea e dall’Autorità di Sistema. Il Comune ha già dato il suo ok al documento di Programmazione strategica di Sistema dell’autorità dello Stretto e quindi aderisce pienamente alla visione delineata per il porto di Saline, anche in questa prima fase. Il suo sviluppo dovrà essere commerciale, turistico e diportistico, con la dovuta attenzione alle coste. In questa direzione abbiamo deliberato. Provvederemo nei termini a produrre l’atto anche in sede di conferenza dei servizi». È quanto dichiara la sindaca di Montebello Jonico, Maria Foti.

«È stato importante chiarire che l’erosione costiera non dipende dalla rifunzionalizzazione del porto. Anzi questo importante step, conseguito insieme all’autorità e agli altri attori coinvolti, favorirà il ripascimento delle coste», ha sottolineato ancora la sindaca Maria Foti.

La posizione critica del comune di Motta San Giovanni

Novità positive di cui però non si accontenta Giovanni Verduci, sindaco di Motta San Giovanni, in cui ricade il litorale di Lazzaro. Il primo cittadino mottese è ancora in attesa di un incontro con l’autorità di Sistema dello Stretto chiesto lo scorso dicembre. Per quanto apprezzabile l‘attenzione all’infrastruttura, invoca interventi incisivi anche a tutela delle coste.

«È necessario coinvolgere tutte le amministrazioni e le istituzioni competenti per concertare un’adeguata difesa delle coste e risanare lo scempio ambientale che sul territorio segnato da scellerate scelte passate. Non si può pensare di trattare il tema del ripascimento delle coste con il trasporto su gomma dei sedimenti che si depositano al porto. La questione è molto più complessa e atavica. È da irresponsabili pensare di realizzare nuovi interventi a Saline Joniche senza, contestualmente, mettere in sicurezza l’intera unità fisiografica da Melito Porto Salvo a Villa San Giovanni.Non si può ignorare che il porto di Saline Joniche rientra in un contesto territoriale/ambientale unico per caratteristiche. Purtroppo la nostra richiesta di incontro non è stata ancora accolta. Replicheremo a questo silenzio e siamo pronti ad agire anche legalmente per contestare quanto sarà deciso con riferimento a questa infrastruttura». Così il sindaco di Motta San Giovanni, Giovanni Verduci.

La riapertura totale? Occorre il (primo) piano regolatore

All’orizzonte anche la riapertura totale del porto di Saline. Sono però richiesti interventi che vadano al di là della messa in sicurezza. Per essi, sarà pertanto necessario adottare prima il piano regolatore, che per il porto di Saline sarebbe proprio il primo. Il propedeutico iter di approvazione del documento di Programmazione strategica di Sistema dell’autorità dello Stretto sta volgendo al termine. 

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