venerdì,Marzo 29 2024

Consiglio Regionale, la multiutility su acqua e rifiuti è legge

In aula la rivincita di Occhiuto in Consiglio che schiaccia l’opposizione

Consiglio Regionale, la multiutility su acqua e rifiuti è legge

Dopo quasi una settimana di polemiche sul rinvio della proposta di legge n°49 sull’Organizzazione dei servizi pubblici locali dell’ambiente – che istituirà l’Autorità chiamata a disciplinare in maniera unitaria l’organizzazione del servizio di gestione dei rifiuti urbani e del servizio idrico integrato – la maggioranza vuole dimostrare che è sicura di quel che fa. La votazione si risolverà ovviamente a maggioranza, con il voto contrario del centrosinistra (Pd e Misto) e del gruppo de Magistris presidente, mentre i 5 Stelle si dividono con Tavernise che si astiene e Afflitto che vota favorevole.

Centrodestra rullo compressore

Formalizzato il passaggio di consegne tra Nicola Irto, che si è dimesso da capogruppo del Partito democratico, e Domenico Bevacqua che si ripropone con lo stesso ruolo ricoperto nella scorsa legislatura, il presidente Filippo Mancuso in apertura dei lavori procede direttamente alla votazione. Non ci sta Franco Iacucci (Pd) che chiede lumi sul dibattito, che lo stesso presidente considera chiaramente chiuso, non dedicandogli spazio. Antonio Lo Schiavo chiede allora se si vota in conseguenza del motivo del rinvio, e quindi con maggioranza qualificata dei 2/3 dell’aula, ma Mancuso risponde a muso duro: «Noi eravamo sicuri che avremmo potuto votarla, ma per questione di prudenza abbiamo deciso di rinviarla, quindi oggi votiamo e non è importante sapere con quale criterio».

Dall’aula è arrivato quindi il via libera a tutti gli emendamenti della maggioranza, l’assorbimento in essi di qualche emendamento proveniente dal gruppo dei 5 Stelle, e l’affossamento di tutti gli altri provenienti dai banchi dell’opposizione.

Gli emendamenti

Gli emendamenti del capogruppo di Forza Italia Giovanni Arruzzolo mirano ad introdurre la Città metropolitana tra i membri di diritto del Comitato e del Consiglio direttivo d’ambito.

Uno di questi, poi, modifica interamente l’articolo 5 (collegio dei revisori) recando disposizioni di carattere ordinamentale. La modifica dell’articolo 5 assorbe anche l’emendamento di Davide Tavernise e Francesco Afflitto sullo stesso argomento e quindi sulla previsione di un collegio di tre membri in luogo dell’unico revisore che era precedentemente previsto.

Tavernise legge anche un altro emendamento che vuole nel Consiglio direttivo d’ambito i comuni di Corigliano Rossano e Lamezia oltre i cinque capoluoghi di provincia. Ma neanche questo emendamento trova il lasciapassare dell’aula. Pasqualina Straface in sostanza sostiene che si sta lavorando in questa direzione ma che il meccanismo non è automatico, ma trattasi soltanto di una questione tecnica. 

Occhiuto conferma l’orientamento accennato dalla Straface: «non c’è contrarietà di principio alla proposta, abbiamo inteso in questa fase approvare tutti gli emendamenti proposti dalla maggioranza che hanno ad oggetto lo status della città metropolitana di Reggio che merita una considerazione doverosa, e ci sembrava giusto raccogliere le istanze di molti consiglieri di maggioranza e opposizione». Insomma le leggi si fanno e poi possono essere soggette a “manutenzioni” nel corso del tempo.

Bevacqua apprezza l’intervento del Presidente, ma si dice perplesso e denuncia «superficialità» nell’affrontare il tema.

Tavernise vede respinto anche l’emendamento che prevede che il direttore generale non venga nominato dal Presidente della giunta regionale ma scelto dal Comitato d’ambito e quindi dai sindaci: «potrebbe essere un segnale di coinvolgimento diretto dei sindaci in polemica con la Regione». A parere di Lo Schiavo l’emendamento ha un forte impatto giuridico, visto che così com’è la legge riunisce nella figura del Direttore generale non solo funzioni amministrative ma anche la rappresentanza legale. Insomma una figura che esautora i sindaci riuniti nel Comitato delle loro prerogative. Il rischio è che si crei un corto circuito giuridico e un conflitto aperto tra i sindaci e l’esecutivo regionale. Anomalia sottolineata anche da Amalia Bruni che propende anch’ella sulla nomina del Direttore generale da parte dei sindaci.

Tocca alla Straface spiegare i motivi dell’affossamento dell’emendamento pentastellato: «il braccio operativo e tecnico dell’Autorità sarà rappresentato dal Direttore generale, poi il Consiglio direttivo dei sindaci ha un potere d’indirizzo». Bevacqua ribadisce un secco “no” alle modifiche proposte dalla maggioranza.

Le dichiarazioni di voto che spaccano l’opposizione

Tramonta nella seduta odierna la tenuta dell’opposizione che vota su quel provvedimento che aveva contribuito a bloccare una settimana fa in maniera frastagliata e per certi versi incomprensibile, se si tiene conto da una parte della contrarietà di Amalia Bruni (Misto) e del Pd insieme al gruppo de Magistris Presidente e dall’altra il doppio voto del gruppo pentastellato che si astiene con Davide Tavernise e voto a favore con Francesco Afflitto. Proprio le dichiarazioni di quest’ultimo provocheranno l’incrinatura forse irreversibile dei rapporti con il polo civico, visto che Lo Schiavo (dMp) ha annunciato le probabili dimissioni da vice presidente della Commissione speciale di Vigilanza affidata alla presidenza Afflitto.

Tavernise (M5S) in dichiarazione di voto accoglie favorevolmente sul fatto che la metà degli emendamenti presentati siano sostanzialmente accolti, ma ribadisce la contrarietà sulla nomina da parte del presidente della Regione del Direttore generale – «ma ora bisogna correre e senza scuse» dice – e sulla posizione sull’inceneritore di Gioia Tauro da parte del sindaco della città della Piana. In tal senso chiede ad Occhiuto di trovare un altro sito per un inceneritore che sia regionale e non solo per servire una sola provincia.

Ernesto Alecci (Pd) annunciando il voto contrario si dice dispiaciuto del poco coinvolgimento dei sindaci, rispolvera l’art.126 del Regolamento di Palazzo Campanella per ribadire che sono previsti pareri obbligatori (quello del Consiglio regionale delle autonomie locali) su proposte di leggi come quella dell’istituzione dell’Autorità dei servizi ambientali. Bruni (Misto) si rivolge ad Occhiuto chiedendo retoricamente se la forza politica di cui parla sia approvare la legge a maggioranza ignorando i suggerimenti (emendamenti) dell’opposizione. Ferdinando Laghi da parte sua argomenta che si continua a parlare con leggerezza del problema dell’incenerimento dei rifiuti che deve essere solo l’ultima alternativa possibile. Raffaele Mammoliti (Pd) contesta all’esecutivo di prendere le buone pratiche delle altre regioni e di modificarlo a proprio piacimento ma in direzione di una chiara concentrazione di potere.

Francesco Afflitto (M5s) ha ricordato che la questione Sorical è stata sviscerata nella Commissione speciale di vigilanza che presiede, annunciando il voto favorevole. Un intervento quello di Afflitto che trova sponda nelle parole di apprezzamento di Pasqualina Straface (FI).

Bevacqua chiede voto per appello nominale. Lo Schiavo interviene caratterizzando la sua dichiarazione di voto politicamente, contestando le dichiarazioni sull’inceneritore di Gioia Tauro da parte di Tavernise, intravedendo motivazione campanilistiche nella sua condanna alle parole del sindaco Alessio, e il dissenso rispetto alle dichiarazioni di Afflitto che ha tirato in mezzo la Commissione di Vigilanza: «In qualità di vicepresidente esprimo un disagio, perché quando un presidente parla pensando di farlo a nome di un intero organismo, allora ne prendo atto e annuncio che se si continua così mi dimetterà dall’incarico».

Infine a margine dell’assemblea il presidente Roberto Occhiuto ha annunciato che entro venerdì conta di nominare un commissario calabrese e ha così commentato la seduta: «È un peccato aver perso una settimana di tempo per un cavillo regolamentare, perché avremmo potuto dimostrare al Pese di essere capaci di centrare l’obiettivo dei fondi Pnrr già a maggio. L’opposizione ha ottenuto una vittoria di Pirro, perché oggi invece di 21 voti ne abbiamo ottenuti 22. Vorrei un’opposizione che una volta tanto proponesse qualcosa e non che si opponga in maniera pregiudizievole su ogni proposta del governo regionale. Però sono fiducioso che l’opposizione crescerà nei prossimi mesi».

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