giovedì,Maggio 16 2024

Calabria, la regione vuole istituire il Garante per la tutela della vittime di reato

Lo prevede una proposta di legge targata Mancuso-Fedele. Il trattamento economico della figura è di 15.500 euro all’anno

Calabria, la regione vuole istituire il Garante per la tutela della vittime di reato

Istituire il Garante regionale per la tutela delle vittime di reato è l’obiettivo che si pone la proposta di legge siglata dal presidente del Consiglio Filippo Mancuso e dalla consigliera regionale Valeria Fedele. «Un reato è non solo un torto alla società, ma anche una violazione dei diritti individuali delle vittime. Come tali – è detto nella relazione alla legge che fa riferimento alla Direttiva 29/2012/UE Norme minime in materia di diritti, assistenza e protezione delle vittime – le vittime di reato dovrebbero essere riconosciute e trattate in maniera rispettosa, sensibile e professionale, senza discriminazioni di sorta fondate su motivi quali razza, colore della pelle, origine etnica o sociale, caratteristiche genetiche, lingua, religione o convinzioni personali, opinioni politiche o di qualsiasi altra natura, appartenenza a una minoranza nazionale, patrimonio, nascita, disabilità, età, genere, espressione di genere, identità di genere, orientamento sessuale, status in materia di soggiorno o salute».

Per Mancuso e Fedele serve «una risposta sociale alla sofferenza della vittima indipendentemente dal reato che l’ha vista coinvolta e il riconoscimento della rilevanza sociale del proprio dolore fornendo l’adeguato sostegno da parte della società lungo il percorso di elaborazione della propria esperienza di vittimizzazione, ossia di riparazione delle conseguenze negative, perdite, danni, lesioni di natura materiale, fisica o psicologica, che ne rappresentano l’esito. La vittima necessita di essere protetta. L’attenzione alla vittima non può rimanere “l’area di nessuno”, dove l’unica risposta in essere sia data da azioni più o meno organizzate di “self help” predisposte da chi ha vissuto la stessa esperienza direttamente, o come familiare.

Deve invece divenire un territorio presidiato dalla comunità e dalle istituzioni. La sensazione di non essere protetti, l’assenza di risposte alle conseguenze personali e sociali derivanti dal reato, generano un allentamento del legame sociale e della fiducia nelle istituzioni, producono isolamento e spesso degenerano in seri problemi di salute fisica e mentale, con ripercussioni per la qualità della vita della persona e della comunità, oltre i costi economici per l’intervento dei servizi socio-sanitari. Da tutto ciò si evince la necessità di introdurre una figura istituzionale che si renda interprete delle istanze delle vittime di reato ponendosi in posizione imparziale, affinché alle stesse vengano riconosciute una compiuta tutela, un’assistenza di lungo periodo e una tempestiva valutazione individuale per definire le precipue esigenze di protezione e individuare le misure più idonee.

Un organo ad hoc che promuova i loro diritti, che promuova una stretta collaborazione con le agenzie del territorio, con la magistratura, con gli altri organi di garanzia; che sostenga una formazione specifica per le forze dell’ordine e la polizia locale, affinché non si generino effetti di vittimizzazione secondaria, per sensibilizzare i servizi sociali e sanitari del territorio, affinché alle vittime venga riconosciuto il diritto all’ascolto e all’intervento di cura». La proposta inoltre, stabilisce le funzioni del Garante, la definizione di vittima, i criteri di nomina, le cause di incompatibilità, la struttura organizzativa e il funzionamento.

Il Garante per la tutela delle vittime di reato, si specifica nell’articolato, «è eletto dal Consiglio regionale e, nell’esercizio delle proprie funzioni, non è sottoposto ad alcuna forma di controllo gerarchico o funzionale e svolge con imparzialità la propria attività in piena autonomia organizzativa ed amministrativa», Per le spese di funzionamento, il valore dei fondi assegnati è pari a 10.000 euro (2.500 euro per i tre mesi dell’anno 2022) e a 10.000 euro per ogni anno successivo. Quanto al trattamento economico del Garante per le vittime di reato, la quantificazione annua, «è pari a 3.875 euro per il 2022 (3 mesi) ed euro 15.500 per il 2023 e 2024».

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