venerdì,Aprile 26 2024

Dimissioni assessore Polistena, Pisano accusa il sindaco che risponde: «Passibile di querela»

Il consigliere comunale di opposizione punta il dito contro l’amministrazione comunale: «Tratta le situazioni in base a proprie convenienze politiche»

Dimissioni assessore Polistena, Pisano accusa il sindaco che risponde: «Passibile di querela»

Le dimissioni dell’assessore comunale allo Sport del comune di Polistena Domenico Sorace, a seguito della vicenda giudiziaria che lo ha visto coinvolto nei giorni scorsi, sono state l’occasione per il consigliere di opposizione Francesco Pisano di attaccare l’amministrazione comunale, guidata dal sindaco Michele Tripodi.

Era stato proprio quest’ultimo a rendere nota la decisione dell’assessore, attraverso un post pubblicato sulla pagina Facebook del Comune, nella quale sottolineava che «per senso di responsabilità l’ex assessore Sorace ha ritenuto di dover evitare ogni possibile ripercussione sull’amministrazione comunale, che viceversa chiederà di costituirsi parte civile nella vicenda che vede parti lese la comunità di Polistena e tutti quei bambini o comunque sportivi di ogni età che potrebbero essere stati raggirati».

Le accuse di Pisano

Dal canto suo, il capogruppo di “Polistena futura” non ha perso occasione per attaccare il primo cittadino, sostenendo che «qualche giorno fa ho chiuso un mio intervento ponendo una domanda: che differenza c’è tra un non indagato, un indagato (con incarico politico) e un parente (che aspira a una borsa lavoro) di un condannato. La mia risposta è che fino a prova contraria sono da considerare tutte brave persone. Per l’amministrazione comunale di Polistena invece, non è così. L’indagato con incarico politico rimane in Consiglio comunale, mentre il parente di un condannato (non indagato e solo per il vincolo di parentela) non può aspirare a un percorso lavorativo come quello bandito dal Comune di Polistena.

C’è di più – continua Pisano – in tempi recenti lo stesso gruppo politico del sindaco, ha registrato le dimissioni (volontarie o pretese?) dal consiglio comunale di suoi esponenti, senza essere minimamente indagati e questo dimostra l’incoerenza di chi oggi vuol farsi passare per coerente. Come gruppo politico “Polistena futura” non abbiamo chiesto le dimissioni dell’assessore Sorace che, ribadisco (per chi non l’avesse capito), considero una brava persona e per questo motivo credo e spero che sia estraneo ai fatti. Solo una questione di opportunità politica rimandava allo stesso assessore il permanere o meno al suo posto. Rimane però, l’incoerenza di un’amministrazione che pretende di dare lezioni di legalità sulle spalle della gente, ma che tratta le situazioni in base a proprie convenienze politiche e contingenze temporali. Questo modo di fare lo si può chiamare come si vuole, ma non chiamatelo coerenza».

Tripodi: «È passibile di denuncia»

«Quanto detto da Pisano è ai limiti della querela – la risposta del sindaco Tripodi, raggiunto telefonicamente da Ilreggino.it – perché io non faccio dimettere nessuno, sono gli altri che si dimettono in base, probabilmente, alla loro situazione personale, al contesto politico in cui hanno sempre operato e ai valori in cui hanno sempre, e abbiamo sempre, creduto. Quindi io penso che già ci siano gli estremi della querela. Che porti le prove, se le ha, dalle quali si evince che io abbia fatto dimettere qualcuno.

Per quanto riguarda le borse lavoro – ha continuato Tripodi – è un’opportunità che si dà a tutti, ma c’è un problema sostanziale. È ovvio che chi ha dei parenti mafiosi e convive con i mafiosi, quindi stiamo parlando di persone conclamate tali e di conseguenza condannate per mafia, mi pare che sia una situazione un tantino diversa rispetto a chi ha un’indagine per truffa, che tra l’altro è un reato non contemplato tra quelli della legge Severino. Ma è chiaro che per una questione di opportunità l’assessore si è dimesso. L’opportunità e non la formalità, sia nel caso delle borse lavoro, sia nel caso delle dimissioni dell’assessore, mi pare siano l’elemento dal quale non si possa prescindere e che testimonia, rispetto a ciò che dice Pisano, tanta coerenza e soprattutto senso di responsabilità nei confronti della comunità che si amministra».

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