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Reggio, Comune travolto dai debiti commerciali: 180 milioni a fine 2020

La giunta ha approvato il Piano di rilevazione tanto atteso, registrando 3400 richieste "provvisorie" di pagamento. Ecco gli scaglioni per chi chiuderà la transazione

Reggio, Comune travolto dai debiti commerciali: 180 milioni a fine 2020

Ammonta a quasi 180 milioni di euro, la rilevazione dei debiti commerciali predisposta dagli uffici di palazzo San Giorgio all’inizio di quest’anno con l’Avviso ai creditori che, non appena pubblicato sollevò un vespaio di polemiche. La misura che ha visto il Comune di Reggio Calabria tra i beneficiari delle disposizioni contenute nella legge di bilancio 2022 con la quale si dava il via libera alla predisposizione di un piano di rilevazione dei debiti commerciali certi, liquidi ed esigibili al 31 dicembre 2020, consegna dunque una situazione complicata per le già provate casse comunali.

3400 istanze presentate

Il Piano di rilevazione è stato approvato in giunta con delibera del 27 ottobre scorso, ed è in fase “provvisoria”. L’esecutivo, aveva disposto l’avvio del procedimento per la rilevazione dei debiti commerciali demandando ai singoli Dirigenti di Settore la verifica delle istanze di ammissione al Piano e la relativa certificazione di certezza, liquidità ed esigibilità del credito. Ma il settore Avvocatura civica ad aprile comunicò la «notevole mole di istanze pervenute» evidenziando la necessità di un intervallo temporale più ampio per poter completare il procedimento istruttorio.

D’altra parte all’Avviso emanato da Palazzo San Giorgio sono corrisposte 3400 istanze, come detto, inserite provvisoriamente nel Piano di rilevazione e che quindi dovranno essere oggetto di ulteriore verifica. I fascicoli, ora, sono custoditi dai singoli Settori di competenza. Si va da un minimo di 593 euro per 8 istanze rilevate dal Settore Risorse umane, ad un massimo di 81,8 milioni di euro per le 22 istanze presentate nella competenza del Settore Ambiente, senza tralasciare le 17 richieste di pagamento ammontanti a 63,5 milioni di euro per il Servizio idrico. Impressionante il dato offerto dall’Avvocatura civica che ha ricevuto quasi la totalità delle istanze – ben 3220 di cui addirittura 1747 riconducibili ad un solo studio di professionisti – a fronte di un debito di 7,3 milioni di euro. Restando nell’orbita dei crediti milionari, da registrare anche i 18,3 milioni di euro del Servizio Politiche energetiche, e i 4,2 milioni del settore Patrimonio e tributi. Sfiora il milione di euro invece il computo delle istanze presentate alla Macroarea Partecipate, mentre supera abbondantemente il mezzo milione di euro il Settore Welfare. Poco meno di quanto registrato dagli uffici del settore Smart city che ha rilevato debiti per oltre 632 mila euro.

Le transazioni

Ora i Dirigenti di settore attiveranno le procedure di legge per la definizione e la verifica definitiva delle istanze, nonché l’avvio e la definizione degli accordi transattivi, «proponendo individualmente ai creditori, compresi quelli che vantano crediti privilegiati, nel rispetto dell’ordine cronologico delle fatture di pagamento o delle note di debito, la definizione transattiva del credito offrendo il pagamento di una somma variabile tra il 40 e l’80 per cento del debito, in relazione all’anzianità del debito».

Questi gli scaglioni previsti: 40% per i debiti con anzianità maggiore di dieci anni; 50% per i debiti con anzianità maggiore di cinque anni; 60% per i debiti con anzianità maggiore di tre anni; e 80% per i debiti con anzianità inferiore a tre anni. Resta immutata la previsione per i debiti finanziati da contributi dello Stato, della Regione e da altri enti finanziatori, che dovranno essere onorati al 100%.

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