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«Riace ha bisogno di verità, non di propaganda». Così i gruppi di minoranza consiliare di Riace, all’indomani dalla nota ministeriale protocollata in municipio con cui il Viminale ha respinto la richiesta dell’Amministrazione comunale guidata dal sindaco Mimmo Lucano per la riammissione ai progetti di accoglienza e integrazione.
«Il Viminale ha motivato il rigetto sulla base di gravi inadempienze amministrative, tra cui – sostiene l’opposizione – mancata rendicontazione delle annualità 2017 e 2018, debiti accertati pari a € 3.323.595,47 (progetto ordinario) e € 69.751,21 (progetto msna), nonché irregolarità gravi nella gestione dei progetti svolti.
Per la minoranza dunque «il Comune di Riace, per le gravi irregolarità contabili e gestionali, non può essere inserito nei nuovi progetti di accoglienza. Non solo non spettano ulteriori fondi, ma lo Stato pretende la restituzione di € 3.393.166,68». Già nel 2018, il Viminale aveva bloccato i pagamenti al Comune per anomalie nella documentazione.
«La cittadinanza ha diritto di sapere – prosegue la minoranza – perché Riace è stata esclusa dai nuovi progetti di accoglienza? Chi pagherà il prezzo delle irregolarità amministrative? Chi risponderà delle gravi mancanze che oggi penalizzano l’intera comunità?»
Ad avviso dell’opposizione riacese: «Purtroppo, ancora una volta saranno i cittadini onesti di Riace a pagare il conto: tasse, balzelli, disservizi per compensare la mala gestione di un’accoglienza che ha favorito carriere politiche personali di qualcuno ed ha impoverito tutti gli altri. Riace ha bisogno di verità, non di propaganda».