Il sindaco di Reggio Calabria e neo consigliere regionale: «L’Europa disegna il futuro dei trasporti tagliando fuori il Sud. Governo e Regione complici del silenzio»
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«La mappa ufficiale degli investimenti previsti fino al 2040 dalla Commissione Europea, per quanto riguarda l’Alta Velocità, non prevede un solo euro per il Sud del Paese, relegando di fatto la nostra regione a una secessione infrastrutturale».
Così il sindaco di Reggio Calabria e neo consigliere regionale Giuseppe Falcomatà, che commenta con toni duri l’esclusione del Mezzogiorno, e in particolare della Calabria, dal piano europeo delle reti ferroviarie ad Alta Velocità.
«Si tratta di un disegno chiaro – afferma Falcomatà – che purtroppo avevamo previsto e denunciato, perché nell’ambito del programma TEN-T, la rete transeuropea dei trasporti, il ruolo del Governo nazionale e della Regione Calabria è stato quello degli spettatori non paganti».
Il primo cittadino reggino punta il dito contro la mancanza di reazione da parte delle istituzioni: «Il silenzio complice di una classe dirigente affannata da un’attività di annunciate ha prodotto il risultato di un Mezzogiorno scomparso dai radar dei progetti strategici. Non solo per quanto riguarda l’Alta Velocità – infrastruttura indispensabile per lo sviluppo della Calabria – ma anche per via del recente taglio indiscriminato da parte del Governo nella programmazione del PNRR».
E aggiunge: «Ci spieghi Occhiuto qual è il ruolo della Regione Calabria in questa fase quasi compromessa di costruzione dell’agenda europea, e soprattutto quali saranno le determinazioni nei confronti di un Governo che sembra completamente assoggettato a Bruxelles. O forse è il prezzo da pagare per la folle riforma della coesione, i cui strumenti finanziari sono stati accentrati ai ministeri sottraendoli alla governance delle regioni».
«Un progetto che divide il Paese a metà»
Falcomatà sottolinea la portata politica della vicenda: «È proprio sul tema dell’Alta Velocità che si gioca la partita più importante per chi vuole resistere e opporsi a questo progetto, che nasconde una precisa volontà politica di lasciare il Paese spaccato a metà, irrobustendo, con scelte drammatiche, la mai risolta questione meridionale».
E ancora: «L’assenza dall’agenda europea dell’Alta Velocità fino in Calabria non può essere circoscritta alle questioni di trasporti o mobilità. Va analizzata e recepita come una indicazione netta che genererà isolamento infrastrutturale e sociale, con conseguenze devastanti dal punto di vista economico, sociale e della competitività».
«Basta propaganda, serve responsabilità»
Il sindaco chiude con un appello diretto alle istituzioni: «Basta propaganda, è il tempo della responsabilità. Governo e Regione trovino la forza e l’autorevolezza per non subire le scelte di Bruxelles. C’è in ballo il futuro della Calabria e dei calabresi».

