La Segreteria regionale del Partito Socialista Italiano interviene sui numeri diffusi nei giorni scorsi riguardo al rischio povertà in Calabria, definendoli «allarmanti» e denunciando la distanza tra «la realtà sociale della regione» e «l’auto-narrazione del presidente Occhiuto».
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Secondo i dati richiamati dal Psi, il 37,2% dei calabresi risulta a rischio povertà, una percentuale tra le più alte d’Europa. «Nessuno sostiene che questa situazione sia interamente responsabilità dell’attuale governatore – afferma la Segreteria – ma le responsabilità del governo regionale restano enormi».
Nel mirino dei Socialisti c’è la gestione delle politiche sociali da parte della Regione. In particolare, il Psi contesta che «da due anni non vengono liquidati ai Comuni i fondi per il fitto casa, indispensabili per sostenere le famiglie fragili», e sottolinea come nel recente intervento in Consiglio regionale il presidente Occhiuto abbia rivendicato «l’aumento del Pil» senza però affiancare «nessun progetto di riequilibrio sociale o redistribuzione del reddito».
Nella nota si legge: «Il dato sul Pil è vero, ma determinato dal Pnrr. Non basta per affrontare un’emergenza sociale così estesa». Da qui l’appello alle forze progressiste a una posizione «più incisiva» su questi temi.
Il Psi interviene anche sul dibattito nazionale legato alla manodopera straniera: «Non siamo vicini alle posizioni del centrodestra sull’immigrazione, ma davvero si pensa che non ci siano calabresi disponibili a essere formati seriamente per rispondere alle esigenze del mercato del lavoro? È giusto investire fondi in Tunisia mentre in Calabria aumenta la povertà?».
La Segreteria regionale chiude con un giudizio netto: «La Calabria vive una piena emergenza sociale, privata del diritto alla salute e con un rischio povertà dilagante, ma l’auto-narrazione di Occhiuto continua a raccontare che tutto va bene».

