«Abbiamo visto l’immobilismo della Commissione e della maggioranza che non ha portato avanti il regolamento, lo sviluppo e l’organizzazione delle circoscrizioni, tant’è che sono già stati persi quasi 130mila euro stanziati dal governo, e che servivano per ripristinarle nella nostra città. Ecco perché abbiamo deciso di portarci avanti col lavoro, visto che quest’anno si andrà verosimilmente al voto, perché organizzare il regolamento e i quartieri è un lavoro che richiede tempo».

Così il capogruppo azzurro a Palazzo San Giorgio, Federico Milia, ha aperto la conferenza stampa indetta dall’opposizione di centrodestra, presentando e depositando una bozza di regolamento sulla quale si è iniziato a lavorare in Commissione perché altrimenti si rischiava il commissariamento.

E la tempistica sembra essere proprio la chiave per affrontare l’argomento decentramento. D’altra parte, aver già perso una parte del finanziamento, per il tempo già trascorso, mal si sposa con la trafila burocratica che il tema circoscrizioni richiede. Questa opportunità di riorganizzare le Circoscrizioni sul territorio cittadino è stata strappata da Forza Italia alla fine del 2022 con un emendamento alla legge di Bilancio che, attraverso un aggiornamento del Tuel, assegnava le risorse per avviare l’iter e ripristinare i “municipi decentrati”.

«Riteniamo che il decentramento – ripete Milia – sia fondamentale per lo sviluppo e la gestione della città che ricordiamo essere una città ampia, una città difficile da gestire soprattutto per quanto riguarda i servizi essenziali». Ma al di là dell’opportunità pratica, per il segretario dei giovani di Forza Italia, i ritardi sono da ascrivere alla volontà politica della maggioranza: «non vedo altre spiegazioni francamente – dice Milia – visto che il finanziamento era stato fatto e i soldi si sono persi. Lo strumento normativo è stato servito su un piatto d’argento, quindi è esclusivamente ostruzionismo politico».

Milia chiarisce anche che le circoscrizioni non andrebbero in conflitto con i Comitati di quartiere che operano già da tempo in città. Soprattutto, in coro coi suoi colleghi – presenti con lui nella Sala dei sindaci anche Antonino Maiolino, Antonino Caridi, Roberto Vizzari, Massimo Ripepi, Demetrio Marino, Giuseppe De Biasi, Armando Neri e Saverio Anghelone – rimarca come dalle opposizioni si sia sempre abbinato un’azione propositiva alla polemica politica.

Ripepi: «Strumento eccezionale per governare bene la città»

La bozza presentata, assicura Ripepi, è frutto anche della condivisione e della comparazione con i migliori regolamenti in circolazione. Si compone di quarantaquattro articoli che dovranno essere analizzati nella Commissione Affari generali. «Noi abbiamo lavorato – dice l’esponente di Alternativa popolare, non rinunciando alla polemica – mentre questi della maggioranza hanno soltanto scherzato, perché hanno messo mano solo al regolamento per bloccarci il controllo. E abbiamo usato tre mesi preziosissimi nella Commissione per fare un regolamento praticamente uguale a quello che c’era prima e che era fatto benissimo».

Ripepi ha quindi sottolineato la volontà politica del centrodestra di (ri)dotare la città di soggetti amministrativi di prossimità – le circoscrizioni – perché «la nostra che è una città grandissima ha bisogno di soggetti di prossimità. Saranno cinque probabilmente. Noi abbiamo messo il numero massimo come proposta che prevede una popolazione di minimo 30mila abitanti. Ovviamente sarà discussa in commissione. La divisione territoriale si farà insieme alla gente, insieme a coloro che sono stati ex presidenti ed ex consiglieri di circoscrizione».

Il regolamento, per Ripepi, si caratterizza soprattutto per la «grandissima condivisione» che lo ha accompagnato, «non solo con la possibilità di dare il massimo delle funzioni, ovviamente controllata, ma anche la possibilità di fare una serie di proposte in corso d’opera». L’obiettivo è che la circoscrizione, una volta che vengano votati i consiglieri (da 15 a 21 a seconda dell’estensione) e il presidente, possa veramente incidere nell’attività amministrativa.

«Questo diventa uno strumento fortissimo di prossimità che ci permetterà a un territorio vasto che è il quarto d’Italia, di essere governato bene. Coordinato ovviamente con la giunta, col consiglio comunale che rimane il centro propositivo delle idee. Questa cosa diventa uno strumento formidabile, già finanziato, e la domanda che noi faremo ai nostri colleghi della maggioranza, e al sindaco è, perché con una legge che prevede per le città metropolitane la reintroduzione delle Circoscrizioni, non hanno fatto nulla? Dicano se non sono d’accordo».

Marino: «Ecco deleghe e funzioni pensate per le Circoscrizioni»

Anche per il meloniano Demetrio Marino è arrivato il momento di dare attuazione a quello che è previsto dalla legge. Vale la pena ricordare che una legge del 2010 abrogò le Circoscrizioni perché il comune di Reggio Calabria non aveva duecentocinquantamila abitanti. Opportunità che grazie all’“emendamento Cannizzaro” poteva essere colta dal primo gennaio 2023.

«L’individuazione di una spesa economica che possa far partire le circoscrizioni – ha sottolineato Marino – è stato il problema dei problemi per l’amministrazione. Oggi siamo pronti a fare una proposta sia per quanto riguarda la modifica dello Statuto sia per il regolamento anche attraverso una modifica sostanziale».

Avere le “deleghe di funzione” per essere operativi sul territorio è quindi l’altro orizzonte da raggiungere. «Si parlava prima di cinque macro aree che, rispetto alle norme vigenti della legge, dovrebbero essere individuate. Ma soprattutto queste circoscrizioni oltre ad avere la divisione del territorio, che orograficamente è complesso, devono avere delle funzioni. Siamo partiti innanzitutto dalla partecipazione attiva delle circoscrizioni sul bilancio del comune. E allora dividere in due fasi la fase preventiva, quella di acquisire le informazioni dalla giunta e poi successivamente dare un parere sul bilancio che la giunta municipale ha indicato in questo percorso di condivisione con le circoscrizioni e poi sulle funzioni. Le funzioni devono essere propositive e consultive e poi bisogna avere delle funzioni proprie e delegate».

In tema di deleghe assegnate dall’amministrazione comunale, Marino individua una lunga serie di funzioni: i servizi democratici, l’edilizia scolastica e asili nido, scuole materne, elementari e medie, gli edifici e gli impianti sportivi di circoscrizioni, le biblioteche e i centri culturali, gli ex municipi e i centri civici, i mercati rionali e i centri commerciali, strade, piazze e marciapiedi, aree verdi, impianti sportivi e giardini di circoscrizione, la vigilanza municipale circoscrizionale.

«Come? Attraverso un programma annuale degli interventi che la circoscrizione dovrà preparare ogni anno per comunicare all’amministrazione comunale attraverso una relazione che poi la giunta e il sindaco definiranno attraverso i propri organi, e attraverso poi il successivo parere sarà inviato alla circoscrizione per dare praticamente la propria adesione».