I consiglieri comunali di minoranza di Cittanova contestano duramente l’esito e la narrazione seguita al Consiglio comunale del 9 settembre 2025, convocato – ricordano – «solo a seguito della diffida prefettizia».

La votazione sul punto “Verifica assenza di conflitto di interessi del sindaco” si è conclusa con 6 voti favorevoli e 6 contrari. «La legge è chiara: in caso di parità la proposta si intende respinta. Il Consiglio quindi non ha approvato l’assenza di conflitto. Altro che via libera, come raccontato nelle versioni fuorvianti diffuse dal sindaco e dalla testata a lui vicina».

Secondo la minoranza, la discussione ha fatto emergere «fatti inquietanti»: la proposta del sindaco di acquistare un terreno comunale per sanare un abuso edilizio privato; il parere favorevole dell’Ufficio Tecnico nonostante i vincoli normativi; l’assenza di sopralluoghi diretti; la revoca di una sanzione ritenuta non applicabile; la mancanza di collaudo statico per l’intero fabbricato del sindaco; l’uso frequente di protocolli riservati.

A peggiorare il clima, la dirigente dell’Ufficio Tecnico ha abbandonato l’aula alle ore 20:00, «lasciando inevase numerose domande». La minoranza aveva chiesto il rinvio del punto e l’audizione del responsabile del SUE, ma entrambe le richieste sono state respinte dalla maggioranza.

«È legittimo che la cittadinanza si chieda perché sia stato impedito un confronto trasparente con i tecnici – sottolineano i consiglieri –. Il sindaco non può limitarsi a raccontare la sua verità attraverso piazze e dirette social, deve rispondere nelle sedi istituzionali, davanti al Consiglio e ai cittadini».

La nota si chiude con un appello alla trasparenza: «Il sindaco ammetta le sue responsabilità. La maggioranza non ha avuto i numeri per votare che non è in conflitto di interessi. E senza numeri non si governa. Noi continueremo a vigilare, perché difendere la legalità significa impedire che i cittadini vengano ingannati da versioni di comodo».