«Errare humanum est, perseverare autem diabolicum». È con questa espressione latina che viene riassunta la posizione dei consiglieri comunali d’opposizione in merito al nuovo appalto per la rigenerazione urbana e la riqualificazione della Villa Comunale “Carlo Ruggiero” e delle aree limitrofe, tra cui piazza Calvario, l’ex Biblioteca comunale e il belvedere sul torrente Serra.

Il riferimento è alla determina pubblicata il 30 ottobre dalla responsabile del Settore tecnico, architetto Sabina Autelitano, con la quale il Comune ha proceduto all’affidamento dei lavori – del valore complessivo di 2,3 milioni di euro, finanziati dal CIS Calabria “Svelare Bellezza” – mediante procedura negoziata e con criterio di aggiudicazione al massimo ribasso.

Una scelta che i firmatari del documento giudicano «incomprensibile e rischiosa», ricordando che lo stesso metodo era stato utilizzato per i recenti lavori alla Villa Comunale, con risultati – si legge nella nota – «ampiamente deludenti».

Secondo i consiglieri, infatti, il precedente intervento avrebbe mostrato «una direzione dei lavori debole, un controllo inadeguato sui materiali e sulle maestranze e un ribasso del 33% che ha inciso negativamente sulla qualità complessiva dell’opera».

Per questo motivo, l’appello rivolto al sindaco e all’amministrazione comunale è quello di rivedere la decisione e di adottare, in alternativa, il criterio dell’Offerta Economicamente Più Vantaggiosa (OEPV), che tenga conto «non solo del prezzo, ma anche della qualità tecnica delle proposte e della capacità delle imprese di valorizzare gli aspetti architettonici e paesaggistici del progetto».

«Un’area strategica come quella di Piazza Calvario e della Villa Comunale – si legge ancora nella nota – merita interventi di qualità e non può essere affidata alle logiche del ribasso. È una questione di buon senso e di rispetto per i cittadini, che chiedono opere durevoli, belle e capaci di rilanciare l’immagine culturale e turistica della nostra città».

L’invito finale è alla riflessione e al confronto, per non vanificare gli sforzi fatti per ottenere i finanziamenti e per garantire a Cittanova «una rigenerazione urbana all’altezza del suo patrimonio storico e del suo futuro».