Marino, Neri, Milia e De Biasi chiedono un atto di coraggio: «La consiliatura è arrivata ai titoli di coda. Serve chiudere la stagione e ridare la parola ai cittadini».
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Seduta ad alta tensione nell’ultimo Consiglio comunale dell’era Falcomatà a Palazzo San Giorgio. Al centro del dibattito, il documento di sfiducia depositato da una parte della maggioranza, subito definito dall’opposizione di centrodestra come «l’ennesima mossa dilatoria» per evitare una decisione definitiva sulla consiliatura, giudicata ormai «logora e incapace di governare».
Il primo affondo arriva dal capogruppo di Fratelli d’Italia, Demetrio Marino, che legge nel documento una resa politica: «Questo atto del PD non è solo simbolico, ma rappresenta la fine dell’era Falcomatà. Avete fatto una cattiva figura. Se una decisione deve essere presa, non si parli genericamente: si decida».
Sulla stessa linea il consigliere della Lega Armando Neri, che denuncia le conseguenze dei conflitti interni alla maggioranza: «Voi litigate, ma la città è ferma. Chiudiamo questa stagione ed evitiamo questa vergognosa messinscena. Siamo disponibilissimi a porre fine a questa fase politica che non ha più nulla da dare. Facciamo un atto di coraggio, mettiamo un punto. La consiliatura è arrivata ai titoli di coda per logoramento, e mi dispiace che il documento del PD non contenga questo atto concreto».
Critico anche il capogruppo di Forza Italia, Federico Milia, che respinge l’idea di un semplice rimpasto: «Siamo perfettamente in linea con gli interventi dei capigruppo di FdI e Lega. Anziché chiedere un altro azzeramento, a sei mesi dalle elezioni amministrative, si stacchi la spina definitivamente. Si prenda una decisione reale: basta giochi di potere, basta giochi di palazzo».
Durissimo l’intervento del consigliere Giuseppe De Biasi, che punta il dito contro PD e maggioranza: «Ma quali documenti? Dovevate chiamarci e dire “ci dimettiamo”. Sindaco, la sua maggioranza la considera un ufficio di collocamento. La verità è che siete arrivati alla fine e che il PD non ha mai pensato al bene della città. Anziché consegnare il documento al Presidente, avreste dovuto chiamare la minoranza e dire: “siamo in 7, dimettiamoci”. Ma non lo farete, perché vi restano altri sei mesi di poltrone».
Il centrodestra si mostra compatto nel respingere ogni ipotesi di rilancio politico-amministrativo, chiedendo la conclusione immediata della consiliatura. La richiesta è una sola: chiudere la stagione Falcomatà e restituire la parola ai cittadini attraverso il voto.

