Il richiamo del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, pronunciato all’Assemblea nazionale dell’ANCI a Bologna, risuona con forza in Calabria. «I Comuni sono la prima linea della nostra democrazia», ha ricordato il Capo dello Stato, sottolineando come «i piccoli Comuni siano l’anticorpo dell’abbandono» e debbano essere messi nelle condizioni di diventare «motore di vitalità e ripartenza».

Parole che, per il gruppo del Partito Democratico in Consiglio regionale, rappresentano un monito da non lasciar cadere nel vuoto.

Secondo i consiglieri dem, infatti, la situazione degli enti locali calabresi è da anni segnata da un progressivo impoverimento, aggravato dai tagli del Governo nazionale e da vincoli che rallentano l’azione amministrativa. «I sindaci sono lasciati soli, privi di risorse e con responsabilità sempre maggiori», osservano. Una condizione che incide direttamente sulla qualità dei servizi, sulla coesione sociale e sulla capacità dei territori di generare sviluppo.

Il gruppo del Pd ricorda come molti dei suoi componenti abbiano alle spalle esperienze dirette da amministratori locali: «Sappiamo cosa significhi guidare un Comune senza strumenti, senza personale e con risorse minime. È la realtà quotidiana di centinaia di amministratori calabresi che garantiscono i servizi essenziali con sacrificio e tenacia». Una situazione definita «inaccettabile» e non più sostenibile.

Da qui la richiesta di un cambio di paradigma. Secondo i consiglieri, è necessario ripensare complessivamente il rapporto tra Regioni, Province e Comuni, superando le ambiguità istituzionali generate da un sistema tripartito che dispersa risorse e rallenta l’efficacia amministrativa. Una riflessione che tocca anche la riforma delle Province, giudicata oggi «un’esperienza da superare», incapace di produrre gli effetti attesi.

Il Pd chiede inoltre che la Regione Calabria faccia la propria parte, intervenendo a sostegno degli enti locali e invertendo la tendenza ai tagli. «Alla luce delle riduzioni operate dal Governo Meloni – circa 10 miliardi, più altri 3 fino al 2029 – sarebbe opportuno che la Regione individuasse fondi specifici per i Comuni, dalla morosità incolpevole al sostegno alla polizia locale, al welfare», si legge nella nota. Una scelta che, secondo il gruppo dem, permetterebbe di ascoltare meglio i territori e destinare «bene» le risorse pubbliche.

Un appello, quello dei democratici, che si conclude sulla scia delle parole del Capo dello Stato: «Rafforzare i Comuni, anche a costo di scelte difficili o impopolari, è il terreno sul quale si misura la credibilità di chi governa».