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«Prendiamo atto, attraverso gli articoli di stampa, delle gravi e farneticanti dichiarazioni attribuite a un fantomatico circolo del Partito Democratico che, a Gioia Tauro, sembra manifestarsi soltanto in occasioni straordinarie e strumentali, evidentemente per fini elettorali.
Nella mia qualità di Assessore alla Legalità e ai beni confiscati del Comune di Gioia Tauro, ritengo doveroso chiedere al segretario metropolitano del PD, sig. Panetta, di circostanziare pubblicamente la posizione definita “ambigua” di questa Amministrazione comunale, fornendo elementi concreti e specifici dai quali si possano evincere tali presunte ambiguità in merito al comunicato stampa diffuso dall’Ente a seguito dell’operazione di polizia giudiziaria “ResTauro”.
Si tratta di affermazioni di estrema gravità che saranno sottoposte agli organi giudiziari competenti, a tutela dell’immagine e dell’onorabilità degli amministratori comunali.
È doveroso ricordare al sig. Panetta che l’operazione “ResTauro” ha riguardato fatti accaduti nel periodo 2020-2023, quando Gioia Tauro era amministrata da una diversa compagine politica, caratterizzata da un grave abbandono del territorio. Non a caso, il Procuratore Musolino, durante la conferenza stampa, ha parlato di una città che viveva uno stato di apatia “pericoloso e squallido”.
Basti citare un episodio emblematico: l’allora Amministrazione guidata dal sindaco Aldo Alessio deliberò la costituzione di parte civile soltanto nei confronti dei dipendenti comunali coinvolti in un procedimento penale, escludendo lo stesso sindaco, imputato per peculato. Un fatto gravissimo e anomalo, sul quale nessuno – men che meno i circoli del PD oggi così solerti – espresse pubblicamente indignazione.
Al contrario, questa Amministrazione ha sempre dimostrato fermezza e trasparenza. Come già accaduto in altri procedimenti di criminalità organizzata, anche nel caso “ResTauro” il Comune delibererà la costituzione di parte civile nei confronti di tutti gli imputati, nei tempi e nei modi stabiliti dalla legge. Le dichiarazioni del sig. Panetta appaiono quindi premature, infondate e palesemente strumentali.
Vale inoltre ricordare che:
- beni confiscati a soggetti coinvolti in indagini di mafia furono per anni lasciati in stato di abbandono dalle precedenti amministrazioni, senza che il PD esprimesse alcuna protesta;
- questa Amministrazione ha denunciato la mancanza di consegna delle chiavi di alcuni beni confiscati, senza ricevere alcuna solidarietà dai circoli PD;
- sempre questa Amministrazione ha recuperato prontamente somme riconosciute al Comune dalle sentenze penali di condanna per mafia, somme che l’amministrazione precedente non aveva mai preteso;
- infine, numerosi atti intimidatori sono stati subiti e denunciati da questa Amministrazione, senza che vi fosse alcuna presa di posizione da parte del PD.
Questi sono fatti, non parole. La mafia si contrasta con atti concreti, non con comunicati stampa “di circostanza”.
Alla luce di quanto esposto, invito il sig. Panetta e i circoli PD metropolitano e gioiese a un maggiore senso di responsabilità e a non piegare vicende giudiziarie così delicate a logiche elettorali. È necessario più rispetto per le istituzioni e per l’intelligenza dei cittadini di Gioia Tauro.