Occhi puntati sulle pre-intese per le "materie non Lep" che Veneto, Lombardia, Piemonte e Liguria si apprestano a firmare col Governo
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Si riapre la partita dell’autonomia differenziata - il richiamo è lanciato da Michele Conìa, avvocato, sindaco di Cinquefrondi (RC) e consigliere metropolitano della città metropolitana di Reggio Calabria, delegato ai Beni Confiscati, Periferie, Politiche giovanili e Immigrazione e Politiche di pace.
«L’occasione è data dallo svolgimento degli Stati generali della logistica del Nord -ovest, svolti il 24 e il 25 ottobre scorsi a Torino e che ha visto la partecipazione delle regioni del Nord-ovest Piemonte, Lombardia e Liguria - spiega il Primo cittadino. Al summit ha partecipato anche il ministro per le infrastrutture che ha annunciato a breve la firma di pre-intese con il governo.
Infatti le regioni Veneto, Lombardia, Piemonte e Liguria hanno richiesto di sottoscrivere con il governo le pre-intese su protezione civile, previdenza complementare e integrativa, professioni e sanità. Nello specifico le intese con Veneto, Lombardia, Piemonte e Liguria per il trasferimento delle materie cosiddette non Lep - ossia per le quali non è necessario fissare preventivamente i livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali che devono essere garantiti su tutto il territorio nazionale - sono pronte, hanno ricevuto l’ok dei ministri competenti e sono sul tavolo di governo e dovrebbero entrare in vigore entro un anno, assicura Bussalino, assessore della regione Piemonte. Sul dossier sono impegnati sia il ministro Calderoli e sia il sottosegretario Fazzolari.
Tra le funzioni devolvibili compare la previdenza complementare e integrativa, con la quale “ la regione può promuovere e stipulare convenzioni con i fondi pensionistici”; per la protezione civile ci sarebbe la possibilità da parte delle regioni di proclamare autonomamente gli stati di emergenza e velocizzare gli iter per l’erogazione dei fondi. Anche la gestione delle professioni diventerebbe autonoma: a titolo di esempio il Piemonte chiede di legiferare e organizzare le attività relative per i maestri di sci e le guide alpine. Il “coordinamento e la finanza pubblica in ambito sanitario” dovrebbe tradursi nello spostamento dei fondi regionali da un capitolo all’altro senza l’intervento del governo. Inoltre si apprende che l’autonomia differenziata è inserita nella bozza della Legge di Bilancio 2026, mettendo in campo l’avvio concreto della definizione dei Lep, per garantire servizi sociali e sanitari minimi uniformi in tutte le regioni ma secondo gli analisti la mancanza di risorse per finanziarli renderebbe il progetto solo formale.
Giova ricordare - continua Conìa- che lo scorso 19 maggio il Consiglio dei ministri approvava il Disegno di Legge Delega al Governo per la definizione dei Lep ( Livelli essenziali di prestazione) concernenti i diritti civili e sociali. In base al testo, preparato dal ministro per gli Affari regionali e dell’autonomia, il Governo si dava nove mesi di tempo dalla data di applicazione della legge sui Lep per predisporre i decreti delegati. Nelle previsioni del Governo l’applicazione dei decreti legislativi di tale Disegno di Legge Delega autorizzerebbe automaticamente le Regioni a stipulare accordi con il Governo con una precisazione: dalla determinazione dei Lep non devono derivare nuove o maggiori risorse a carico della finanza pubblica, quindi – sottolinea il sindaco Conìa- ancora una volta a costo zero.
Il Disegno di Legge Delega estende un lungo elenco di funzioni relative su cui determinare i Lep: tutela e sicurezza sul lavoro, istruzione, ricerca scientifica a sostegno dell’innovazione, alimentazione, ordinamento sportivo, governi del territorio, grandi reti di trasporto e di navigazione, infrastrutture, beni culturali, porti, aeroporti, ambiente. Un capitolo a parte è dedicato alla scuola: non potendo trasferire intere materie ma solo competenze, così come prescritto dalla sentenza della Corte Costituzionale, la scuola viene spacchettata. A tal riguardo gli articoli che riguardano nello specifico la scuola sono: l’istruzione e l’organizzazione della rete scolastica, i cicli scolastici, il sistema integrazione di educazione e istruzione 0- 6 anni, i curricula, i programmi di studio, la valutazione, gli Esami di Stato, la formazione delle classi, il reclutamento del personale scolastico, il diritto allo studio, l’edilizia scolastica, l’innovazione digitale, l’istruzione per gli adulti.
Intanto la prospettiva caldeggiata da Calderoli che puntava la firma sulle pre -intese tra il governo e le regioni Veneto, Lombardia, Piemonte e Liguria prima del raduno di Pontida dello scorso settembre è andata delusa. Nonostante la sentenza n. 192 dello scorso gennaio la Corte Costituzionale abbia smantellato in molti punti la legge sull’autonomia differenziata, auspicando un maggiore ricorso al Parlamento, non l’ ha bloccata definitivamente.
Intuendo che questo progetto porterebbe alla frantumazione dell’assetto istituzionale, compromettendo in modo irreparabile il principio di universalità dei diritti- rivela sommessamente il sindaco con un pizzico di orgoglio-Cinquefrondi è stato il primo comune in Italia che, nel dicembre 2018, ha adottato una delibera contro l'attuazione del federalismo fiscale e continuerò a battermi contro la cristallizzazione dei divari territoriali e la condanna alla spesa storica dei territori più poveri».

