Il segretario Musolino: «Assestato un colpo di verità, serietà e concretezza»
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Cinque territori connessi (Villa SG, Reggio, Messina, Roma, Buxelles), due Federazioni Metropolitane di Partito coivolte (con Armando Hyerace, Messina e Peppe Panetta, Reggio), i Parlamentari e Consiglieri presenti, i Circoli operativi, le associazioni, il WWF, la CGIL, i Comitati civici tutti raccolti - nel pomeriggio del 18 novembre in una affollata riunione Zoom e in diretta streaming, non contro, non per il "No" a tutti i costi, ma per dire tanti "Si" allo Stretto e alle sue necessità.
Il tema Ponte, in questa riunione organizzata dal circolo Pd Marconi di Roma e dal circolo Pd di Villa SG, è stato sviscerato in tutti i suoi aspetti critici, a partire dalla relazione tecnica del prof. Guido Signorino, ordinario di economia applicata all'UNIME. Dagli interventi- tutti improntati ad un'analisi nel merito e non ideologica - una cosa è emersa chiaramente: «il Progetto Ponte non esiste, non è fondato ingegneristicamente, giuridicamente ed economicamente, ed è solo funzionale alle esigenze interne delle Destre al Governo» ha espresso il segretario dem villese Enzo Musolino.
«14 miliardi di euro sperperati per far contento Salvini e per far andare avanti i dossier più importanti per la Meloni: il premierato e la controriforma della Giustizia. Anche per questo, è ormai ovvio, le critiche immotivate alla Corte dei Conti - colpevole di censurare secondo profili di legittimità contabile tutto il progetto - sono state espresse, dai componenti il Governo, inserendole, in maniera punitiva, nel più complesso disegno teso a limitare l'Autonomia e l'indipendenza dei Giudici».
Tra le relazioni presentate nel convegno spiccano quelle di Rossella Bulsei, esproprianda, Presidente del Comitato villese "Titengostretto" e della Sindaca di Villa Giusy Caminiti. Entrambe hanno centrato il proprio intervento sulla necessità di tutela e cura di un Territorio fragile, decisamente impreparato a far fronte ad un intervento cosi sconnesso dalle esigenze reali come il Ponte di Salvini.
Nicola Irto e Nico Stumpo (parlamentari del territorio) hanno tirato le fila delle proposte emerse, di un possibile disegno politico alternativo a quello delle Destre per tutta l'area dello Stretto: si tratta di lavorare con concretezza e coraggio per le priorità economiche, trasportistiche, per il Porto di Gioia Tauro che rischia di subire questo "finto" Ponte che, in realtà, assomiglia ad un vero e proprio "muro", con un franco navigabile, a pieno carico, ridotto e incapace a consentire il transito delle Grandi Navi operative nello Stretto.
In sintesi: «ieri il Partito Democratico e le associazioni impegnate nel più ampio contesto "NO PONTE", hanno assestato un colpo di serietà, concretezza e verità a ciò che sta crollando sotto le bugie costruite ad arte dagli irresponsabili fautori. Un'illusione pericolosa non può essere spacciata per progresso e sviluppo. E' ora di eliminare questo azzardo e dare agli "Strettesi" - così li ha definiti la sindaca Caminiti - vere opportunità di lavoro e crescita» ha concluso Musolino.

