Il gruppo esprime «profonda preoccupazione» e annuncia la presentazione di una interrogazione parlamentare a firma della deputata Stefania Ascari, indirizzata ai Ministeri della Giustizia, dell’Interno e degli Affari Esteri.

Secondo quanto riportato dal M5S, Salem sarebbe stato arrestato dopo aver denunciato pubblicamente le azioni militari del governo Netanyahu. Il telefono gli è stato sequestrato e su di lui pende l’accusa di propaganda jihadista. Una contestazione che, secondo il Movimento, si baserebbe su «spezzoni decontestualizzati» di video nei quali invitava i civili a manifestare per la Palestina. Altri filmati – già circolati anche su testate italiane – sarebbero stati interpretati come istigazione a delinquere e auto-addestramento a finalità terroristiche.

Per il Gruppo Territoriale reggino, il caso apre un fronte di riflessione sul possibile utilizzo delle nuove norme contenute nel DDL Sicurezza, che – si legge nella nota – «potrebbero essere applicate per reprimere forme di dissenso e iniziative pubbliche contro il genocidio», con il rischio di un arretramento delle libertà fondamentali.

Nella dichiarazione si legge l’invito alla cittadinanza a riflettere «sulle implicazioni per i principi democratici e legali del Paese», accompagnato dall’avvertimento: «Non vorremmo svegliarci un giorno e dire: “Una volta c’era la democrazia”».

Il Gruppo Territoriale M5S di Reggio Calabria, per voce della rappresentante Giovanna Milena Roschetti, conclude ribadendo «piena fiducia nell’operato della magistratura» e auspicando «una rapida e chiara risoluzione del caso».