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«Da un anno – scrivono – Zito andava sbandierando la sua intenzione di candidarsi alle elezioni regionali e prometteva ai suoi assessori che non si sarebbe più ricandidato a sindaco, illudendo più di uno di essi sulla possibilità di una “successione”. Tuttavia, davanti alla concreta convocazione delle elezioni e dopo che anche la stampa lo accreditava tra i partecipanti nelle file del Pd, si è defilato ed è sparito nel nulla».
Per il movimento si tratterebbe di una «crisi acuta di terrore elettorale» e della «miserabile caduta del mito dell’invincibilità e della superiore capacità amministrativa del cosiddetto modello Roccella».
Nel comunicato vengono elencati quelli che il gruppo definisce i principali fallimenti dell’amministrazione Zito: dal deturpamento delle mura del Castello Carafa al museo multimediale mai decollato, dalle critiche alla scalinata di San Giuseppe ai lavori incompiuti del lungomare, passando per i cantieri della strada Roccella–Bosco Catalano–Maria interrotti «per difetti progettuali». Nel mirino anche le mense scolastiche considerate «ecomostri», i bilanci comunali «viziati da irregolarità contestate dalla Corte dei Conti» e la «pressione fiscale devastante imposta ai cittadini».
«La verità – afferma Roccella in Comune – è che non esiste alcun modello virtuoso da esportare, ma solo macerie amministrative su cui in futuro occorrerà ricostruire un progetto di sviluppo reale, condiviso e sostenibile».
Il movimento invita infine i cittadini e gli stessi amministratori «a riflettere su una gestione maldestra che ha vilipeso il sentimento di comunità».