giovedì,Aprile 18 2024

Covid Calabria, 2mila positivi spariti dalle tabelle del ministero della Salute

Si registrano pesanti incongruenze tra i numeri diffusi quotidianamente della Regione con il suo bollettino e quelli poi effettivamente registrati a Roma. Da queste cifre dipendono i “colori” che regolano le restrizioni anti contagio

Covid Calabria, 2mila positivi spariti dalle tabelle del ministero della Salute

C’è una manina che corregge i dati dei positivi settimanali e li rimanda a Roma? È quello che verrebbe da chiedersi osservando la continua differenza tra i dati pubblicati ogni giorno nel bollettino Convid-19 diffuso dalla Regione Calabria e i dati del monitoraggio settimanale che l’Istituto Superiore di Sanità pubblica ogni venerdì e sui quali vengono decisi il colore delle singole regioni e di conseguenza le limitazioni alla circolazione ed alle attività commerciali.

Analizzando i dati dell’ultimo mese, infatti, mancano poco meno di duemila casi dai dati comunicati a Roma. Un numero enorme, che avrebbe certamente condannato la Calabria ad avere un Rt certamente più pesante e probabilmente delle limitazioni più pesanti, forse addirittura la conferma della zona rossa per altre settimane. D’altronde, la percezione che in quei giorni vi fosse una situazione molto complessa era diffusa: i tanti pazienti che affollavano gli ospedali, le terapie intensive che iniziavano ad andare in sofferenza e le tante ambulanze che soprattutto nella provincia di Cosenza stazionavano in fila davanti agli ospedali ormai senza più posti. Eppure, secondo i dati analizzati dalla cabina di regia a Roma la Calabria aveva i numeri per tornare in arancione, con una settimana di anticipo rispetto alle previsioni e nonostante una settimana molto pesante. Cosa è successo dunque? In che modo è cambiata la situazione? Proviamo a riavvolgere il nastro e raccontare con i numeri quanto successo.

La zona rossa in Calabria e il lockdown

Era venerdì 26 marzo e come ogni fine settimana l’Istituto Superiore di Sanità analizza i dati provenienti dalle regioni italiane per fornire tutti gli elementi al ministero della Salute ed alla Cabina di Regia: la Calabria è appesa ad un filo, già nella settimana precedente l’indice Rt medio era molto alto, ad 1.37, ma il fatto di avere una serie di valori positivi aveva “salvato” la Regione facendola rimanere in zona arancione. Il monitoraggio del 26 aprile, però, è impietoso: l’Rt medio è ad 1.33, i nuovi positivi settimanali comunicati dall’Iss sono 2452 e per la Calabria si aprono le porte della zona rossa.

Il provvedimento arrivò proprio a ridosso della settimana di Pasqua, weekend per il quale erano state istituite limitazioni alla circolazione a livello nazionale. Dal monitoraggio della settimana dal 22 al 28 marzo, la Calabria esce con la zona rossa a partire dal 29 marzo: un provvedimento molto duro e contestato anche dai cittadini, che si trovano nuovamente con attività commerciali e scuole chiuse.

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