giovedì,Aprile 25 2024

Infermiere morto a Messina dopo vaccino Pfizer, inviata segnalazione all’Aifa. S’indaga su correlazione

Adesso saranno avviati accertamenti per stabilire eventuali collegamenti. La straziante lettera della moglie: «Sapevi già cosa sarebbe successo»

Infermiere morto a Messina dopo vaccino Pfizer, inviata segnalazione all’Aifa. S’indaga su correlazione

L’ospedale Papardo di Messina ha inviato una segnalazione all’Aifa a seguito della morte dell’infermiere Antonio Mondo, deceduto lo scorso 30 agosto per complicazioni che potrebbero avere delle correlazioni con il vaccino effettuato diversi giorni prima. Ora, dunque, scatteranno tutti gli approfondimenti necessari a stabilire l’eventuale correlazione fra la morte dell’infermiere e l’inoculazione della seconda dose di Pfizer.

A darne notizia è il sito messinatoday.it che riporta anche la lettera della moglie del 49enne, i cui funerali si sono svolti il 31 agosto scorso.

«Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga”, e tu amore mio, sei stato scelto e plasmato dalle mani di Dio.

Non è facile vivere senza di te. 30 anni insieme, 30 anni di amore puro e sincero, di risate, prese in giro, piccoli litigi, sorrisi e pianti. Sempre uniti anche nelle difficoltà. Sei stato un marito e un padre affettuoso e premuroso; eri sempre allegro e sorridente, buono, disponibile, amato e rispettato da tutti e quello che hai dato agli altri ti è stato restituito. Quanta gente ha pregato per te, quanti ti sono stati accanto, quanti sono qui oggi.

Ognuno di loro tornerà alla propria vita, nelle loro case, ma per noi la vita non sarà più la stessa, nella nostra casa rimarrà un grande vuoto.

Volevi fare un viaggio per andare a San Giovanni Rotondo e a Collevalenza ma invece di organizzare questo viaggio ho dovuto organizzare il tuo funerale. Me la sento rubata la tua vita, te ne sei andato troppo presto, il dispiacere è tanto, il dolore è grande.

Ci manchi Antonio, non so come fare senza di te ma so per certo che anche da lassù ci proteggerai e veglierai su di noi perché ci amavi tanto. Adoravi i tuoi figli, ne eri tanto orgoglioso e non gli hai mai fatto mancare nulla.

Pensavo che sarei stata io a doverti insegnare certe cose ed invece sei stato tu ad insegnare tanto a me. Mi hai fatto vedere come muore un santo, sì, dico santo perché è questo quello che sei stato.

Hai accettato la sofferenza ed ogni cosa l’hai offerta al Signore dicendo a Gesù che non era nulla rispetto a quello che aveva subito Lui nella crocifissione e anzi Gli chiedevi di mandarti ancora più sofferenze. In questi ultimi anni hai sperimentato la presenza di Dio nella tua vita, hai conosciuto Gesù e questo incontro ti ha cambiato. Queste sono state le tue parole:

Chi cerca Gesù lo trova

Chi crede in lui può chiedere tutto

se chiesto con vera fede.

Io ho creduto ed a lui mi sono abbandonato.

“Dio non è mai l’autore della sofferenza ma la trasforma in dono e la riempie di significato”. Ed è questo ciò che è accaduto a te. Avevi il desiderio di dare a tutti la tua testimonianza, volevi raccontare quello che Gesù ha fatto per noi, volevi che anche gli altri lo conoscessero. Ci sei riuscito perché questo è quello che hai fatto da quel letto di dolore, in un silenzio che vale più di mille parole, in un silenzio che fa tanto rumore hai dato la tua grande testimonianza di fede.

Credo che in te si siano realizzate queste parole: “Non sono più io che vivo, ma Cristo che vive in me”.

Per questo sono certa che sei già tra le braccia del Signore, accompagnato per mano dalla Vergine Maria, la nostra madre celeste e da Padre Pio, e deve essere stato proprio così perché mi hanno detto che mentre lasciavi questa terra, avevi un sorriso meraviglioso.

Tu lo sapevi già quello che sarebbe successo, mi hai spiegato ogni cosa, in questo mese ci siamo detti tutto, mi hai detto anche quello che avrei dovuto fare quando tu non ci saresti più stato. Ci capivamo solo con uno sguardo e tu mi guardavi con gli occhi dell’amore, consapevole che non ci saremmo più rivisti.

Vorrei guadagnarmi anch’io un angolo di Paradiso per poterti incontrare di nuovo e darti quell’abbraccio che tanto desideravi. Goditi la festa che il cielo sta facendo per te. Mi ripetevi spesso: Eravamo una bella famiglia, non ci mancava niente e poi guarda cosa ci è successo. Io ti dico è vero, eravamo una bella famiglia e lo siamo ancora e lo saremo per sempre perché l’amore non muore mai. Sei stato, sei a sarai il mio unico grande amore. Anche i nostri figli ti amano tanto e una parte di te continuerà a vivere in loro. Non ti dimenticheremo mai»..

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