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Il Segretario Territoriale della FSI USAE, Pasquale Calandruccio, insieme ai Segretari Aziendali Antonio Cogliandro del GOM, Enzo Fortino dell’ASP di Reggio Calabria, e al Dirigente Sindacale dei Medici del GOM Paolo Borrello, esprime forti preoccupazioni per la situazione critica che si sta vivendo nelle corsie degli ospedali calabresi. «Le corsie sono diventate vere e proprie trincee sia per i medici che per gli operatori sanitari – dichiarano i sindacalisti – è sempre più difficile lavorare a causa della mancanza di personale e di spazi adeguati».
Il personale sanitario, infatti, si trova a dover fronteggiare non solo le difficoltà operative, ma anche l’esasperazione dell’utenza, che spesso sfoga la propria rabbia sui lavoratori del settore. «I medici, gli infermieri e gli OSS sono diventati i capri espiatori di un sistema sanitario in crisi» aggiungono i rappresentanti della FSI USAE.
La denuncia della FSI USAE riguarda i numerosi episodi di intolleranza che si sono verificati negli ultimi mesi sia all’interno dell’Azienda Ospedaliera GOM, sia nei vari presidi dell’ASP. Le Unità Operative di Emergenza Urgenza sono sempre più affollate, e il personale, già impegnato a gestire una mole di lavoro crescente, è costretto anche a mettere in conto le possibili intemperanze degli utenti insoddisfatti. «Le aggressioni fisiche e verbali, secondo la Società Italiana di Emergenza Urgenza, non si contano più» denunciano i sindacalisti.
La FSI USAE propone una soluzione concreta: l’adozione, da parte della Regione Calabria, di una normativa specifica a tutela dei medici e degli operatori sanitari. «In altre regioni d’Italia, questa proposta è stata già accolta e si sta lavorando per normarla» spiegano.
L’allarme lanciato dalla FSI USAE è grave: molti giovani medici e operatori sanitari, scoraggiati dalle condizioni di lavoro e di formazione, stanno cercando opportunità migliori all’estero. «È ormai emergenza su tutto il territorio – sottolineano – con episodi di aggressioni, come l’ultimo registrato al GOM di Reggio Calabria. Gli operatori sanitari sono stanchi di subire violenze e offese, sia nei pronto soccorso sia altrove».
La FSI USAE, da tempo, denuncia queste situazioni di intolleranza e rivolge un appello al Prefetto di Reggio Calabria affinché venga convocato il Comitato per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica. «È necessario adottare iniziative per difendere chi lavora in condizioni di estrema difficoltà e sotto pressione» dichiara il Segretario Territoriale Pasquale Calandruccio.
«La questione deve essere affrontata con urgenza, prima che si verifichi l’imponderabile, e per frenare l’emorragia di medici e operatori sanitari che scelgono di lavorare all’estero, in contesti più sereni e sicuri» conclude il comunicato.

