Angela Villani, vicepresidente dell’associazione Il Volo delle farfalle evoluzione autismo, ha scritto una lettera al governatore della Regione Roberto Occhiuto, per chiedere un suo intervento circa l’enorme ritardo con cui arrivano i rimborsi per i percorsi di terapie dei bambini e dei ragazzi affetti da autismo.

La missiva

«Gentilissimo presidente della regione Calabria, mi chiamo Angela Villani, mamma di un meraviglioso bimbo con autismo di 10 anni, non so neanche se leggerà questo mio scritto, ma tacere in questa terra significa accettare umiliazioni e mortificazioni, semplicemente perché anche i provvedimenti giuridici, emanati dentro un’aula di tribunale, rimangono muti tra quelle mura.
Sono una cargiver, dedita a mio figlio da sempre, ho lasciato tutto, anche il lavoro, visto che non ci sono servizi e assistenza per le persone con autismo. Per questo unitamente a mio marito ci siamo rivolti ai tribunali, così nel febbraio 2019, arriva un’ordinanza d’urgenza che condanna l’Asp a provvedere alle terapie di Matteo.

Ebbene dopo aver protestato, dopo aver perso salute e tempo prezioso, nel 2021 grazie al presidente della regione Calabria di allora, Nino Spirlì e al dottor Longo, le sentenze del tribunale, perché altri genitori hanno perseguito lo stesso cammino e abbiamo costituito l’associazione Il Volo delle farfalle evoluzione autismo, sono state messe in atto, e visto che l’azienda sanitaria non fornisce tali percorsi abilitativi, come da provvedimento giuridico, l’azienda sanitaria ha deciso tramite delibera di rimborsare le fatture trimestralmente, correlati di tutta la documentazione richiesta e necessaria. Ebbene fino a febbraio del 2023 nessun problema, anche se con ritardo, ma accettabile, le fatture venivano rimborsate. Poi cambia l’assetto interno del personale e tutto diventa una continuo discorso fatto di attese e tempi burocratici che superano i 9 mesi.

Una famiglia non può garantire né le ore stabilite dai magistrati e né il percorso stesso, perché ogni mese di parla di un anticipo esoso. Caro presidente la disabilità non è una scelta, arriva e i genitori non possono essere lasciati soli, perché questi figli sono per prima figli delle istituzioni. Nel novembre del 2023 ci siamo rivolti al Tar per il progetto di vita, anche qui i magistrati hanno dato ragione al diritto di Matteo di avere una dignità. Anche qui tantissime parole e nessuna risposta concreta.
Sicuramente i problemi di una regione sono tanti, e sicuramente lei ha tantissimi impegni, ma le chiedo di fermarsi un attimo e di mettere ordine in questa situazione, di permettere che i nostri bambini possano fare il loro percorso di terapie e di inclusione e che non dobbiamo continuamente confrontarci con i vari cambiamenti di personale, che i tempi burocratici siano rispettosi della legge, quindi non oltre i 30 giorni, che la vita e la salute dei nostri bambini sia messa al primo posto. Sono una mamma che è stanca di umiliarsi, di chiedere un diritto che dovrebbe essere garantito a prescindere da qualsiasi variabile».