di Giuseppe D’Ascoli * – «Oggi è stato un giorno di festa e di commemorazione per la comunità Locrese ospedaliera e non solo, e desidero adesso tramite queste parole esprimere il mio pensiero con un profondo e sentito ringraziamento a tutti ma in particolare alla moglie e ai figli del caro Giovanni, che nemmeno a farlo apposta, oggi avrebbe compiuto un nuovo compleanno.

Stamattina ho lasciato spazio per un saluto ai numerosi rappresentanti delle istituzioni e alle autorità che hanno omaggiato della loro presenza il nostro Ospedale e la Memoria di Giovanni, adesso intendo esprimere – mi permetto da Direttore Medico di Presidio – a nome di tutto l’Ospedale, dei medici, del personale sanitario e non, e degli operatori tutti, il più vivo e sentito ringraziamento e riconoscenza a tutti i cittadini che con la generosità delle loro donazioni ha consentito l’avverarsi del sogno di Giovanni Condemi.

In particolare il mio ringraziamento più grande, oltre agli illustri presenti, va a coloro che hanno reso possibile ed hanno saputo dare entusiasmo, senza limite, a questa corsa di solidarietà e che, iniziativa dopo iniziativa, ha condotto tante persone a crederci, a donare per raccogliere fondi per la realizzazione del sogno-progetto trasformandolo in contagiosa realtà, fino a farlo diventare un vero oceano di solidarietà… Infiniti ringraziamenti ai volontari dell’Angela Serra, al mondo delle Associazioni, della Scuola e delle Istituzioni, nonché ai progettisti, ai lavoratori, alle maestranze e al supporto indefesso del nostro ufficio tecnico….

Ma il particolare ringraziamento a quella persona che ci ha creduto e che nel giorno dell’inaugurazione a gennaio scorso non era con noi a gioire, il nostro collega ed amico, il compianto dr Giovanni Condemi, già responsabile della Struttura, promotore e agitatore delle coscienze libere al fine di portare avanti la “pazza” idea assieme al prof. Giuseppe Auddino, senatore della Repubblica, riguardo alla possibile nascita di un nuovo polo oncologico presso l’Ospedale di Locri dove ci si sarebbe potuto curare, con il mare intorno.

Questa era la loro visione insieme all’Associazione Angela Serra, a Rita Maremmano, al dr Attilio Gennaro, al prof. Massimo Federico ed alla loro “AGENZIA NO VIAGGI”.

Per questo plaudo all’iniziativa di intitolazione del Reparto al dr Giovanni Condemi, promotore del progetto NOLE, proposta dall’Ass. Reg. G. Calabrese, che ha raccolto il senso e la volontà del comune sentire di tutta la comunità ospedaliera e locrese, subito accolta dal D.G. dott.ssa L. Di Furia.

Oggi, nel giorno del suo compleanno, è stata intitolata a Giovanni questa struttura all’avanguardia per la cura delle malattie oncologiche. All’epoca, e ricordo anche tutte le difficoltà che ha dovuto affrontare, Giovanni era considerato un matto assieme ai pochi che ci abbiamo creduto, ma senza un po’ di pazzia e senza determinazione i sogni non si realizzano… Questo è il suo sogno che si è avverato. Spiace moltissimo che lui non sia più con noi, ma da lassù sarà felice e soddisfatto della nascita e dell’intitolazione della sua oncologia.

Un grazie di cuore ai cittadini per averci donato questa nuova e moderna Struttura. Ma è bene ricordare che il reparto non è fatto solo dalla bella o nuova struttura, pareti, colori, arredi e attrezzature che servono, certo, ma soprattutto dalle donne e dagli uomini che vi operano. Struttura, oggi diretta con grande professionalità da una donna straordinaria e competente, la dottoressa F. Rizzuto, che ci preghiamo di avere alla Direzione della UOC Oncologia, assieme ai suoi collaboratori, medici, infermieri e tutto il personale, con l’augurio che possa diventare un valido centro di ricerca e di cura all’interno della rete oncologica a favore dei pazienti che ne abbiano bisogno… e dei loro familiari… senza essere costretti a partire con le valigie in mano…

Oggi Locri ha intestato a Giovanni il nuovo centro Oncologico in un territorio dove sono più accentuate le disuguaglianze e alcuni diritti continuano ad essere disattesi. La popolazione da sempre vive in un contesto socioeconomico inferiore rispetto ad altri, è quella che soffre di più le disuguaglianze. E a maggior ragione quelle sanitarie. Oggi è un giorno soprattutto di ripartenza.

La realizzazione del NOLE fa sfatare il concetto di rassegnazione della locride, in genere rappresentato con le parole dello scrittore conterraneo Corrado Alvaro: la disperazione più grave che possa impadronirsi di una società è il dubbio che vivere rettamente sia inutile – tratto da uno dei suoi romanzi, Il Mondo Sommerso.

Ed a proposito di rassegnazione e a ricordo indelebile del grande magistrato Giovanni Falcone, barbaramente ucciso nella strage di Capaci, qui riporto una sua frase che faccio mia, e che credo si sia riempita di grande significato; il dr Falcone amava ripetere: “Che le cose siano così, non vuol dire che le cose debbano andare così. Solo che, quando c’è da rimboccarsi le maniche e incominciare a cambiare, vi è un prezzo da pagare, ed è allora che la stragrande maggioranza preferisce lamentarsi piuttosto che fare”

E invece abbiamo fatto tesoro delle sue parole… ci si è rimboccati le maniche… ed un sogno si è realizzato.… quindi il cambiamento è nelle nostre mani e che se stavolta ce l’abbiamo fatta vuol dire che potremo farcela ancora altre volte con la volontà e la collaborazione di tutti coloro che hanno a cuore il bene comune che è l’Ospedale.

Permettetemi di dirlo: oggi sono orgoglioso della mia terra, proprio perché, ciò che non era affatto scontato, è avvenuto, ed è avvenuto in una terra difficile, piena di ostacoli e diffidenza atavica verso tutto, tanto più verso questo tipo di operazioni ed anche perché spesso le numerose promesse sono state disattese. Per questo è ancor più grande questa piccola – grande conquista!

Grazie ancora per questa occasione di rinascita dell’Ospedale e della Locride. Un abbraccio alla moglie e ai figli di Giovanni. Grazie Giovanni, ti ricorderemo sempre!»

* Direttore Medico di Presidio dell’Ospedale Spoke di Locri