Circa una settimana addietro avevo inviato una «lettera aperta» al Presidente Occhiuto, dove relativamente al grave problema che riguarda i pazienti affetti da Sclerosi Sistemica Progressiva, richiedevo l’attivazione di uno specifico intervento ispettivo tendente a verificare se la Farmacia del GOM stesse garantendo il trattamento farmacologico corretto e dovuto ai pazienti di che trattasi. Nella lettera de qua, informavo con dovizia di particolari che:

la Sclerosi Sistemica Progressiva è una malattia autoimmune complessa e rara, invalidante che compromette la qualità della vita delle persone e comporta costi elevatissimi sia per il SSN che per i pazienti e per le loro famiglie;

Il trattamento terapeutico è focalizzato sulla gestione delle complicanze, poiché non esiste una cura – solo farmaci specifici possono rallentare la progressione della malattia se usati precocemente;

I protocolli terapeutici in vigore su tutto il territorio nazionale prevedono la somministrazione di un farmaco specifico, di elezione, originator che risulta essere l’ENDOPROST;

Presso il GOM si continua a curare i pazienti con un farmaco equivalente che è l’ILOPROST nonostante la letteratura scientifica prevalente dimostra che tale farmaco metta a dura prova la condizione clinica dei pazienti che in alcuni casi risulta notevolmente peggiorata, con la comparsa di ulcere digitali, dolori addominali e di sindromi da malassorbimento;

Il reiterato utilizzo del farmaco generico dall’aprile 2024 a tutt’oggi sta seriamente compromettendo le condizioni generali di salute e di vita dei pazienti;

Il GOM e più segnatamente la Farmacia Ospedaliera interrompe o ritarda il trattamento dovuto ai pazienti disattendendo, senza che alcuno intervenga, nota del Dipartimento Regionale alla Salute, verbale aziendale sottoscritto da tutte le componenti in causa (comprese le farmaciste), prescrizione del Primario dell’UOC di Reumatologia. Tutti i soggetti avente titolo convergono e dispongono il trattamento terapeutico mediante l’utilizzo dell’Endoprost 0,5 ml, 0,05 mg con accluse siringhe AIC n. 027184035.

Alla luce della gravissima situazione segnalata e denunciata pubblicamente, non risultante, peraltro, smentita o rettificata da alcuno (silenzio assenso) mi duole comunicare che l’unico riscontro giunto dalla Presidenza della Regione è quello che la mia PEC è stata «acquisita con prot. n. 897910 del 24.11.2025». Dall’Azienda Ospedaliera, invece, solo voci incontrollate, tendenti in modo anacronistico a mitigare gli effetti mediatici, attraverso l’improbabile ed imbarazzante acquisto di poche fiale di Endoprost, quantità totalmente insufficienti a garantire la stabilità e la sicurezza dei piani terapeutici nel tempo.

La D.S. deve formalmente comunicare e rassicurare, pazienti, parenti e opinione pubblica sullo stato dell’arte e visto che stiamo parlando della sofferenza e della vita delle persone, in capo alla Direzione Sanitaria insiste l’obbligo di verificare che le unità operative ospedaliere si attengano al rispetto dei protocolli, delle disposizioni interne, regionali, ai regolamenti ed alle norme. All’interno dell’Azienda credo esista un codice comportamentale ed una procedura disciplinare.

A tale proposito è bene ricordare che ai pazienti va assicurata la disponibilità del farmaco originator senza determinare un’interruzione di terapia o procrastinare le giornate di infusione. È proprio la Direzione Sanitaria che ha l’obbligo di assicurare un acquisto regolare di Endoprost per evitare interruzioni di terapia e aggravio della prognosi di malattia.

La D.S. e la Farmacia sono perfettamente a conoscenza che i pazienti affetti da SSP sono pazienti cronici con consumo stabile e prevedibile, pertanto, un acquisto risibile e sporadico di fiale contravviene a qualsiasi più elementare requisito che presupporrebbe approvvigionamenti semestrali o meglio se annuali ricorrendo a procedura negoziata senza bando. Nel caso specifico dei pazienti di Reggio (pazienti non trattabili con Iloprost) necessita un approvvigionamento annuale pari a circa 330 fiale essendo, questi, pazienti cronici e stabili (procedura negoziata senza bando ai sensi dell’art. 76, comma 2, lett. b) e c) del D.lgs. 36/2023).

Rappresentata, con la presente nota, la ulteriore gravità della situazione ed il pericolo incombente per la salute e per la vita dei pazienti reitero la richiesta al Sig.Commissario ad acta per la tutela della salute della Regione Calabria affinché intervenga urgentemente con i suoi poteri ispettivi presso il GOM (Farmacia) di Reggio Calabria.

Comunico, aperti verbis, che in carenza di positivo riscontro riterrò mio preciso dovere adire le AA.CC.