Il segretario generale del sindacato autonomo sanità Fials della Calabria Bruno Ferraro, ha inviato una lettera al commissario sanità Calabria Occhiuto e al sub commissario Fantozzi. Con tale nota  Ferraro oltre a denunciare l’immobilismo e il raffreddamento delle relazioni sindacali con la Regione che determina, ai  sensi dell’art. 7 del CCNL 2019/2021 Sanità, un deficit nella programmazione e gestione del personale, chiede che vengano erogate a dicembre 2023, ai sensi dell’art 3 del Decreto Legge 145/2023 Anticipi, le somme previste dallo stesso a titolo d’anticipo nel CCNL 2021/2024 peraltro abbondantemente scaduto.

La Fials Calabria, sindacato che alle ultime elezioni 2022 delle Rsu ha conseguito il 20% dei voti superando sindacati storici come la Uil e Cgil, ritiene non più praticabile la proroga del Decreto Calabria. Tale decreto già prorogato per ben 3 volte, comporterebbe la proroga del commissariamento e della mancata nomina dei direttori generali delle Aziende sanitarie, condizione essenziale per la programmazione 2023/2025. «Lo stato della Sanità in Calabria impone provvedimenti drastici – afferma Ferraro – che vanno oltre l’assunzione del personale e investono la competenza professionale più che l’appartenenza politica. Sarebbe opportuno – conclude il segretario generale – che la Meloni, nella riforma costituzionale che prevede l’elezione diretta del premier, inserisca il ritorno del Ssn nell’alveo statale, sottraendolo alle Regioni, terreno di condizionamento politico e non professionale».