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Include da oggi anche la città metropolitana di Reggio Calabria e la provincia di Biella l’elenco di zone in cui è necessario applicare le misure di prevenzione della trasmissione dell’infezione da West Nile virus ai fini trasfusionali stilata del centro nazionale Sangue. Un elenco che già consta di oltre quaranta località, prevalentemente italiane, in cui il virus abbia causato almeno un decesso. La prima prima vittima nel reggino e in Calabria è stato l’anziano di Riace, nella Locride, deceduto ieri al Gom di Reggio. Sono finora 16 i decessi in Italia e oltre 170 le infezioni registrate dall’inizio dell’anno.
«L’uomo aveva 87 anni – riferisce Alfredo Kunkar, direttore f.f. dell’Unità operativa complessa di Malattie Infettive del Gom di Reggio Calabria – ed è giunto al Gom già rallentato da un disturbo celebrale, neurologico grave. Era già affetto da vasculopatia cronica e cardiopatia ipertensiva, fragilità che ricorrono in persone della sua età. In un caso su mille, stante queste condizioni, l’infezione del West Nile virus degenera in malattia. Dipende dalla risposta immunitaria del soggetto che purtroppo, nel signore deceduto, non è bastata a evitare che la febbre permanesse e che ciò causasse complicanze e ricadute sull’encefalo e che, dunque, l’infezione degenerasse in malattia. L’encefalite è, purtroppo, letale. Ma resta un caso isolato.
Caso isolato
Nessun allarmismo, nessuna epidemia in atto. La situazione resta sotto controllo seppure da fronteggiare a livello collettivo con bonifiche e disinfestazioni a tappeto del territorio, non solo quello comunale di Riace, e con una maggiore attenzione all’utilizzo di repellenti in caso di presenza di zanzare», è quanto dichiara ancora Alfredo Kunkar, direttore f.f. dell’Unità operativa complessa di Malattie Infettive del Gom di Reggio Calabria.
Il virus del Nilo Occidentale (West Nile Virus) può infettare l’uomo a seguito della puntura di zanzara è nell’oltre l’80% dei casi asintomatica. Nel restante 20% dei casi i sintomi sono quelli di una sindrome pseudo-influenzale con cefalea e dolori ossei. Nello 0,1% di tutti i casi, l’infezione virale può provocare sintomatologia neurologica del tipo meningite, meningo-encefalite.
La disposizione del centro nazionale Sangue
Questo il quadro delineato dal centro nazionale Sangue che ha già allertato le unità di raccolta distribuite nel reggino sulla necessità di applicare le misure di prevenzione al fine di proseguire la raccolta e la trasfusione di sangue in sicurezza. Le rassicurazioni arrivano anche dal fronte del Servizio immuno-trasfusionale del Gom e dall’Avis, associazione italiana Volontari del Sangue.
Controlli su tutte le sacche di sangue del reggino
«Non cambierà nulla. Il centro regionale di Qualificazione biologica con sede al Sit di Catanzaro è già pronto a garantire il controllo di tutte le sacche raccolte nel reggino. Ciò consentirà di non arrecare alcun rallentamento alla preziosa attività di raccolta, specie in questo frangente estivo e di carenza. Fronteggiamo da anni l’infezione continuando a raccogliere in sicurezza. Siamo pronti a farlo anche adesso con il maggiore impegno necessario». Lo dichiara Alfonso Trimarchi, direttore dell’unità complessa di Immunoematologia del Gom di Reggio.
«Non ci fermeremo e nulla cambierà. Siamo preparati a fronteggiare queste situazioni e invece rilanciamo. Secondo i dati dell’Istituto superiore di Sanità sono stati, dall’inizio dell’anno, sono stati riconosciuti 14 casi asintomatici in donatori di sangue. Donare, dunque, resta un gesto essenziale per la nostra sanità oltre che un atto di prevenzione per i nostri donatori che aspettiamo come sempre ogni mattina dal lunedì al sabato». Lo dichiara la presidente di Avis comunale Odv di Reggio Calabria, Myriam Calipari.
Nessuna sospensione, solo maggiori controlli
La prassi ormai consolidata da anni, in caso di West Nile virus, non prevede più la sospensione di 28 giorni ma un test integrativo sulle sacche di colore che abbiano soggiornato in zona segnalata come interessata dal virus. Da oggi anche il territorio metropolitano di Reggio Calabria. Questo test sarà, pertanto, applicato a tutte la sacche raccolte nel reggino, non solo a quelle di donatori che abbiano soggiornato nelle altre aree attenzionate e segnalate.
Nessuno stop alle donazioni
«La nostra attività di raccolta prosegue senza sosta e stiamo già dando tutte le informazioni necessarie affinchè tutte le iniziative che abbiamo messo in campo in questa estate difficile abbiano luogo, consentendoci di dare il nostro contributo alla forte carenza di sangue che si registra nel reggino. Non sarà una zanzara a fermarci», sottolinea Vanna Micalizzi, presidente Avis provinciale OdV di Reggio Calabria.
«I donatori potranno venire a donare tranquillamente, anche più di prima dato questo frangente di carenza. Nulla cambierà per loro e il sangue resta necessario ed essenziale per i pazienti. Cambierà e aumenterà il lavoro che dovrà essere eseguito a Catanzaro dove le opportune verifiche dovranno riguardare tutte le sacche raccolte nel reggino», rimarca ancora Enrica Pacchiano, responsabile sanitaria Udr dell’Avis comunale Odv di Reggio Calabria.

