lunedì,Aprile 29 2024

Cinquefrondi, il comune insignirà Julian Assange delle cittadinanza onoraria

Iniziativa assunta lo scorso anno anche dall'amministrazione di Marcellinara

Cinquefrondi, il comune insignirà Julian Assange delle cittadinanza onoraria

Il comune di Cinquefrondi conferirà la cittadinanza onoraria a Julian Assange, il fondatore di WikiLeaks da 13 anni al centro di un caso internazionale per la pubblicazione di documenti segreti. L’annuncio, che aggiunge il nome del piccolo centro del reggino a quello di Marcellinara – che prese l’iniziativa nel luglio scorso – è arrivato durante un dibattito promosso dal municipio e dalla Rete Free Assange.

Dopo l’introduzione del presidente del consiglio comunale Fausto Cordiano, è toccato al sindaco Michele Conia illustrare le ragioni della scelta. «Mi risulta che anche Roma starebbe valutando di conferire la cittadinanza onoraria .- ha detto – e questo significa che la difesa della libertà di stampa non deve conoscere confini, né limiti, perché l’opinione pubblica ovunque ha diritto di conoscere notizie vere».

Nel suo intervento il sindaco di Marcellinara, Vittorio Scerbo, ha ricordato che «nelle motivazioni della nostra scelta ci fu anche il ripudio del limite creato dal segreto di Stato». È toccato all’attivista Angelita Russo ricordare che «Assange è stato riconosciuto come giornalista, dunque lui sta pagando solo per aver fatto il suo dovere». Dopo diverse traversie, tra cui un’accusa di stupro e l’asilo in diverse ambasciate, l’attualità del caso registra un braccio di ferro con gli Usa che chiedono l’estradizione di Assange, dal Regno unito dove è detenuto in u carcere di massima sicurezza.

Anche il giornalista sotto scorta Michele Albanese ha chiesto che l’opinione pubblica si mobiliti. «Rischia fino a 175 anni di carcere – ha detto Vincenzo Vita, ex sottosegretario oggi Garante di Articolo 21 – solo perché ha messo il naso negli affari americani durante le guerre in Iraq e Afganistan».

Proprio su questo la docente universitaria Raffaella Nigro ha spiegato che «è materia opinabile il limite alla libertà di stampa posto in nome delle norme di Diritto internazionale, secondo cui gli Usa si appellerebbero ad esse per chiedere l’estradizione, visto che proprio queste norme impediscono che si possano comminare pene contrarie al principio di umanità». 

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