sabato,Dicembre 7 2024

Reggio, la Madonna della Consolazione si prepara a tornare all’Eremo

Nel pomeriggio la processione verso le alture della città. La Sacra effigie rimarrà custodita fino al 14 settembre 2024

Reggio, la Madonna della Consolazione si prepara a tornare all’Eremo

Se il tempo lo consentirà, sarà oggi il giorno del ritorno dell’Effigie della Madonna della Consolazione all’Eremo. Il pellegrinaggio del popolo devoto al seguito della Vara della Protettrice della Città si snoderà dal Duomo fino alle alture della basilica. Qui l’Effigie della Consolatrice resterà fino alla prossima discesa del secondo sabato di settembre del 2024.

L’ultima celebrazione pontificale, presieduta dall’arcivescovo metropolita di Reggio Calabria – Bova, monsignor Fortunato Morrone, alla presenza del quadro della Madonna della Consolazione nel Duomo, ha avviato il programma della giornata.

Alle ore 15:30, tempo permettendo, preceduta da un momento di preghiera, è prevista l’uscita dal Duomo del Quadro riposizionato nella vara. Sulle spalle dei portatori esso percorrerà la Città fino all’Eremo dove resterà custodita fino al prossimo 14 settembre 2024.

L’affidamento dell’arcivescovo Morrone

«Ti affidiamo i credenti, coloro che come te e solo come te hanno creduto nell’impossibilità dell’agire di Dio. Quando siamo prostrati, frustrati, abbattuti per le ingiustizie; quando ci lasciamo cadere le braccia di fronte alle tante difficoltà della nostra esistenza, sappiamo che lì Dio agisce e niente è a lui impossibile, ad una sola condizione: che come te possiamo dire “Sì Signore, io ci sono. Faccio la mia parte, mi impegno”. Perché il Dio in cui tu hai creduto guardando il tuo figlio Gesù, unico nostro Maestro e Signore, è il Dio che si prende cura di tutti i suoi figli e di tutte le sue figlie. È il Dio che ha stima di ciascuno di noi. È il Dio che è dalla nostra parte e non si stanca di camminare con noi ogni giorno della nostra vita».

La vestizione e il dipinto

Il dipinto commissionato dal nobile Camillo Diano e realizzato su legno di noce dal pittore Niccolò Andrea Capriolo nel 1547 e donato ai Cappuccini che per prima lo portarono tra le gente per diffondere consolazione e speranza durante la pestilenza del Cinquecento, tornerà a risiedere all’Eremo. È la “vestizione” della Vara, anche prima dell’uscita dl Duomo, uno dei rituali in cui maggiormente pulsano la fede e la devozione. Con gesti accurati e sapienti saranno ancora i portatori a posizionare la Sacra Effigie nella Vara, macchina processionale restaurata qualche anno fa.

Il percorso

L’arcivescovo metropolita di Reggio Calabria – Bova, monsignor Fortunato Morrone, guiderà la processione di ritorno sulle alture di Reggio Calabria. Con il popolo devoto al seguito, scandito da canti mariani e preghiere, il cammino della Vara osserverà a ritroso le stesse tappe della processione settembrina.

Raggiunta la piazza del Popolo, da lì la volata fino a piazzetta della Consegna, dove l’arcivescovo Morrone affiderà nuovamente la sacra Effigie ai padri cappuccini dell’Eremo, guidati dal ministro provinciale, frate Giovanni Loria. Poi la risalita, sempre sulle spalle dei portatori, lungo le vie Cardinale Portanova, Monsignor Italo Calabrò ed Eremo Santuario. Dopo l’ ingresso all’interno della Basilica, il riposizionamento sulla grande pala dorata dell’altare, realizzata dall’artista taurianovese Alessandro Monteleone, precederà la Santa Messa, la prima dopo il ritorno dell’Effigie all’Eremo, presieduta dal frate cappuccino Giovanni Loria.

La discesa al Duomo

Lo scorso 9 settembre, la sacra Effigie era stata trasportata fino al Duomo. In quell’occasione era stata consegnata, come da tradizione, ai padri cappuccini all’arcivescovo di Reggio Calabria – Bova perché fosse custodita nella Cattedrale del Duomo, fino alla prima domenica dopo la festa della Presentazione della Beata Vergine Maria al Tempio avvenuta il 21 novembre.

Quella domenica è oggi 26 novembre, giorno in cui infatti il quadro tornerà all’Eremo.

Nel 1592 furono le Autorità cittadine, con atto pubblico, a deliberare la festa del 21 novembre in onore della Madonna della Consolazione sia festa cittadina.

La storia secolare di devozione

Risale al 1636 la prima processione anche se la devozione dei reggini è più antica. Una terribile pestilenza colpì Reggio nel 1567, flagellando la popolazione per dieci anni. Si narra che al frate Antonino Tripodi in preghiera apparve la Madonna per annunciare la fine dell’epidemia. Annuncio che fu da lui poi portato al popolo nel 1577. Ne nacque una secolare storia di secolari affidamento e devozioni.

La leggenda e la devozione

Si tramanda di un ritrovamento prodigioso del quadro da parte dei contadini nelle pieghe della terra, sulle alture della Città di Reggio. Si narra che da allora il quadro sia stato sollevato e trasportato da pescatori, in più occasioni, nel Duomo della città. Ogni volta, tuttavia, poi riappariva lì dove era stato rinvenuto.

Una leggenda secolare che si intreccia con la devozione profonda che anche oggi il popolo reggino testimonierà fluttuando, animato dalla Fede, tra le acque dello Stretto, al quale il Duomo è rivolta, e le alture della Città.

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