Villa San Giovanni, conclusa la grande manifestazione contro il Ponte sullo Stretto – FOTO
Cittadini, associazioni e partiti politici in piazza per ribadire il loro no all'opera. «C'è poca chiarezza»
E’ terminata a Villa San Giovanni la grande manifestazione di cittadini e associazioni contrarie alla realizzazione del Ponte sullo Stretto. In centinaia, provenienti anche dalla Sicilia, si sono ritrovati in piazza per ribadire il loro alla costruzione dell’opera finita ormai da diversi mesi al centro del dibattito politico nazionale. Presenti anche diverse sigle sindacali e partiti politici.
Ruotolo (Pd): “Il Mezzogiorno ha bisogno di altre infrastrutture»
«E’ un no del Pd a una vecchia opera – ha espresso il candidato del Partito Democratico alle elezioni europee Sandro Ruotolo – il Mezzogiorno ha bisogno di altre infrastrutture, strade, linee ferroviarie, e poi noi abbiamo delle questioni sociali enormi su cui investire soldi pubblici. Quindici calabresi su 100 rinunciano alle cure mediche. Abbiamo una sanità pubblica disastrata e la ripresa dei viaggi della speranza. Investiamo bene i soldi pubblici, non per queste opere. Il Mezzogiorno ha bisogno di altre opere e di infrastrutture serie, anche immateriali. Ce la ricordiamo tutti la pandemia. E i nostri figli questi del sud rispetto ai figli del nord partivano in svantaggio perché non c’era la piattaforma non c’era il digitale non c’era internet. Salvini sostiene che il ponte porterà fondi e porterà benessere e sarà un traino per ulteriori innovazioni? No non porta ricchezza. Porta povertà per il mezzogiorno e ricchezza per i soliti noti. Diciamo alla gente che questa è un’opera che non si farà mai e i soliti noti si sono già intascati i soldi. Noi insisteremo. Non lo faranno. Però dobbiamo dire basta a questo sperpero di soldi».
Notarianni: «In corso raccolta firme per class action»
Uno degli esponenti del comitato siciliano presente alla manifestazione è l’avvocato Aura Notarianni. «Stiamo già raccogliendo le sottoscrizioni per una class action, chiederemo di far cessare la condotta illecità della società Ponte sullo Stretto, disapplicando il decreto e trasmettendo gli atti alla Corte Costituzionale. È questo il gioco che bisogna interrompere. Per questo chiamiamo a raccolta tutti i cittadini che vogliono aderire a questa azione collettiva di rappresentanza degli interessi di questa terra. E in particolare ai cittadini calabresi, soprattutto ai cittadini calabresi».
Cordova: «Il ponte non verrà mai realizzato»
Per Giovanni Cordova, del comitato No Ponte Calabria «Il ponte non verrà mai realizzato perchè non posa su una base progettuale realistica, però già sta comportando un drenaggio di risorse pubbliche distratte dal fondo coesione e sviluppo per realizzare qualcosa che non serve. Quest’opera è inutile economicamente e socialmente. Siamo tornati indietro di anni. Le vere priorità sono altre».
Marra: «Non c’è chiarezza sul futuro di Villa»
Anche l’amministrazione comunale di Villa San Giovanni guidata dal sindaco Giusy Caminiti ha preso una netta posizione, motivando il suo no attraverso l’assessore Ruggero Marra. «E’ un esempio di democrazia partecipata. Siamo sempre stati chiari sulla linea studiando le carte. C’è molta preoccupazione perchè non c’è chiarezza sul futuro di Villa. La nostra idea di sviluppo cozza con l’idea del ponte. Molti dubbi ancora non sono stati sciolti».
La Cgil: «Calabria e Sicilia si stanno desertificando»
«La Calabria e la Sicilia sono due regioni che si stanno desertificando – hanno espresso il leader della Cgil regionale Angelo Sposato e il rappresentante della segreteria nazionale Gesmundo – gli espropri potrebbero radere al suolo due città. Un’opera inutile che non serve al Sud e all’Italia. Si stanno sprecando risorse per un’opera inutile. Il governo non riesce a fare un Def e toglie i bonus senza dare risposte ai giovani investe risorse per un’opera inutile. Si stanno distorcendo le politiche europee in favore di investimenti che non servono al paese. Vogliamo l’occupazione stabile e di prospettiva, non stabile e temporanea».
Muraca (Pd): «Serve finanziare altre infrastrutture»
A ribadire il suo no è stato anche il consigliere regionale democrat Giovanni Muraca: «Il Pd è contrario a questa infrastruttura. Chiediamo di finanziare le altre infrastrutture utili, la 106. Basta demagogia, questo è stato un grande bluff. I calabresi, il Pd e le istituzioni preferiscono ottenere un finanziamento legato alle reali esigenze del territorio. Non si può fare il ponte senza finanziare l’alta velocità».
Lucano: «Ponte devastante dal punto di vista ambientale»
In piazza, tra i manifestanti, non passa inosservata la presenza dell’ex sindaco di Riace Mimmo Lucano: «Ci sarebbero tanti motivi per dire no al ponte – ha dichiarato – E’ un’opera devastante dal punto di vista ambientale, che deturpa uno dei siti più belli del Mediterraneo. Ci sono tante altre emergenze in questo territorio. Non ci dobbiamo rassegnare, il popolo non vuole il ponte».
Orrico (M5s): «Faremo di tutto per contrastarne la realizzazione»
In rappresentanza del Movimento 5 Stelle in piazza il portavoce Anna Laura Orrico: «E’ un’opera dannosa, decine di famiglie perderanno la casa. Finchè avremo fiato e corpo faremo di tutto per contrastare la realizzazione di questa opera. Le priorità? Partirei dai ponti che sono crollati in Calabria e da un collegamento essenziale per la fascia ionica regionale».
Tridico: «Ai calabresi servono altre priorità»
«Se siamo schierati in maniera netta? Assolutamente sì. Questa è la nostra terra. Questo è il nostro mare. E sappiamo che in questa terra, in questo mare anche le condizioni tecniche di sostenibilità non ci sono per mantenere un ponte che può essere appunto distrutto da eventi e alterato dalle correnti». Così il candidato alle europee del M5S Pasquale Tridico.
«Sappiamo che in Calabria le priorità e anche in Sicilia le priorità sono le strade che non ci sono. Io vengo da un paese della provincia di di Cosenza. Mi sono messo stamattina sulla 106, ci ho messo cinque ore. Ecco, dite ai calabresi quali sono le priorità. Prima di spendere quindici miliardi di euro in qualcosa che non serve che non è prioritario. Abbiamo bisogno di stare dentro il meridione dentro la Calabria, di infrastrutture, di sanità e di trasporto. Non di mezzi simbolici che servono probabilmente soltanto a Salvini per far vedere che non è soltanto interessato a distruggere l’Italia con l’autonomia differenziata ma vuole darci un simbolo paranoico di cui non abbiamo assolutamente bisogno».