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25 aprile a Reggio, Falcomatà: «Siamo una Città e un’Amministrazione orgogliosamente antifasciste» – FOTO

Stamane la celebrazione alla Stele del Partigiano collocata all'interno della villa comunale Umberto I e sulla quale torna a leggersi: "Ai martiri della libertà che all'Italia tradita, vittima di funesta tirannide, prepararon quest'alba di civile rinascita", giugno 1944

25 aprile a Reggio, Falcomatà: «Siamo una Città e un’Amministrazione orgogliosamente antifasciste» – FOTO

«Il 25 aprile è la festa più importante della nostra Repubblica e non è negoziabile. Gramsci diceva di odiare gli indifferenti ma io credo che non siano solo gli indifferenti a minacciare la democrazia ma anche i tiepidi, coloro che non manifestano apertamente il loro pensiero. Noi siamo una Città e un’Amministrazione orgogliosamente antifasciste e auspichiamo che anche gli altri rappresentanti istituzionali locali e nazionali non solo lo siano ma lo dichiarino apertamente».

Il sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà, ha così aperto il suo intervento in occasione della celebrazione istituzionale dell’80°anniversario (1945-2025) della Liberazione dal Nazifascismo che oggi, 25 aprile, ricorre. Lo ha fatto a seguito della deposizione della corona di alloro nella veste di rappresentante dell’amministrazione comunale e metropolitana di Reggio Calabria e anche di papà. Con i suoi bambini, Italo e Marco, affiancato dal presidente del Consiglio Comunale Vincenzo Marra, ha reso omaggio alla Stele del Partigiano risalente al 1944 e collocata all’interno della villa comunale Umberto I.

«Ancora evidentemente si fa fatica a riconoscere il 25 aprile come la festa nazionale più importante della nostra Repubblica. Festa in cui si ricorda il momento in cui l’Italia si è liberata dal giogo della tirannia nazifascista.

Nel pieno rispetto del lutto nazionale per la scomparsa di papa Francesco siamo qui per la nostra celebrazione sobria, certo, ma non tiepida né timida. Abbiamo il preciso dovere di onorare l’esempio che c’è stato dato perché grazie alla grazie al sacrificio personale di chi ha combattuto, il nostro paese si è collocato dalla parte giusta della Storia. Dunque la parola sobrietà, di cui tanto stiamo sentendo parlare in questi giorni, per noi significa rispetto ma non diserzione né ambiguità.

Ribadiamo, infatti, con forza la nostra essenza antifascista, celebriamo la rinascita civile che la Resistenza ci ha lasciato in eredità, con l’impegno di non tradire quei principi e quei valori per i quali tanti si sono sacrificati. Cantiamo Bella Ciao contro i fascismi di ieri e di oggi e gridiamo con orgoglio: Viva l’Italia Liberata. Viva l’Italia Antifascista», ha concluso il sindaco Giuseppe Falcomatà.  

Tra le associazioni sono intervenute l’Anpi con Michele Petraroia, Alioscia con Aldo Polisena, Ampa venticinqueaprile con Sandro Vitale, Anpc con Gianluca Tripodi, Fiap con Cristina Schiavone e Reggio Non Tace con Giuseppe Licordari. Gli interventi hanno messo in luce l’urgenza di rendere sempre concreta l’adesione ai principi di libertà e democrazia conquistati con il sacrificio di chi ha fatto la Resistenza sono la base della nostra Repubblica e della nostra Costituzione. Un’urgenza in questo tempo di corsa al riarmo, in cui ancora risuonano le parole della presidente del consiglio Giorgia Meloni circa una sua idea di Europa non figlia di Ventotene. Sull’isola di Ventotene, individuata durante il periodo fascista come colonia di confino politico, invece «da diverse Resistente nacque L’Europa dei popoli», come ha ricordato anche oggi il presidente della Repubblica Sergio Mattarella Repubblica, sottolineando che è «sempre tempo di Resistenza».

Hanno reso omaggio alla Stele con un mazzo di fiori anche cittadine, cittadini e rappresentanti di associazione e partiti (Anpi, Alioscia, Ampa venticinqueaprile, Anei, Anpc, Fiap, Udi, Chiesa Valdese, Legambiente, Reggio non Tace, Cgil, Cisl, Partito Comunista e Partito Comunista dei Lavoratori).

In rappresentanza della Regione, presente l’assessora regionale con delega all’Area dello Stretto e Città Metropolitana di Reggio Calabria, Maria Stefania Caracciolo.

«Abbiamo accolto l’invito de sindaco della Città Metropolitana e oggi rappresentato qui il presidente Occhiuto per festeggiare tutti insieme il 25 aprile, la festa della Liberazione, per ricordare quanti hanno perso la loro vita o hanno lottato per la libertà e la democrazia, per celebrare le radici della nostra Costituzione».

La stele del Partigiano, deterioratasi nel tempo, è al centro di un’attività di recupero. Su sollecitazione dell’Ampa venticinqueaprile, accolta dal Comune di Reggio, di concerto con la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Reggio Calabria e la provincia di Vibo Valentia, è stata intanto ripristinata la scritta che era ormai illegibile: “Ai martiri della libertà che all’Italia tradita, vittima di funesta tirannide, prepararon quest’alba di civile rinascita“, giugno 1944. La stele nella sua interezza, sempre di concerto con la Soprindentenza, sarà restaurata nell’ambito dell’intervento di riqualificazione complessivo della villa Comunale Umberto I.

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