Mercoledì 29 ottobre, alle 18 nella Sala Consiliare, l’assemblea pubblica per la costituzione dell’unica comunità energetica della Piana. Conìa: «Un passo concreto per ridurre i costi e contrastare le diseguaglianze».
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Risparmiare in bolletta e, al tempo stesso, contribuire alla tutela dell’ambiente sarà presto possibile anche a Cinquefrondi, dove mercoledì 29 ottobre, alle ore 18, nella Sala Consiliare, si terrà l’assemblea pubblica per la costituzione della Comunità Energetica Rinnovabile “Cinquefrondi CER della Piana”.
All’incontro sono invitati a partecipare cittadini, imprese ed enti interessati: l’obiettivo è creare la prima comunità energetica condivisa tra i comuni della Piana, con la possibilità di accedere a finanziamenti a fondo perduto per la realizzazione di impianti fotovoltaici.
La nascita della CER è stata deliberata dal Consiglio comunale di Cinquefrondi nella seduta del 30 luglio scorso, in attuazione del D.lgs. n. 199/2001 che recepisce la direttiva europea 2018/2001 sulla promozione dell’energia da fonti rinnovabili.
«La comunità energetica – spiega il sindaco Michele Conìa, avvocato e consigliere metropolitano della Città Metropolitana di Reggio Calabria – si tradurrà in un risparmio in bolletta per famiglie, imprese e aziende, ma anche in un contributo concreto alla riduzione delle emissioni di CO₂ e gas serra. È una buona pratica di sostenibilità e di equità sociale».
Le comunità energetiche sono associazioni di enti pubblici e privati che condividono l’energia prodotta localmente da fonti rinnovabili. L’energia così generata può essere redistribuita virtualmente tra produttori e consumatori appartenenti a uno stesso perimetro geografico, attraverso la rete nazionale.
Oltre ai benefici ambientali e al risparmio economico, il progetto punta a rafforzare la coesione sociale e la collaborazione tra cittadini, imprese ed enti locali, contrastando la povertà energetica.
«L’ultimo rapporto dell’Ufficio studi della Cgia di Mestre – sottolinea Conìa – evidenzia una situazione preoccupante: in Italia oltre 2,4 milioni di famiglie vivono in condizione di povertà energetica, pari a 5,3 milioni di persone. La Calabria, purtroppo, detiene il primato nazionale, con il 19,1% delle famiglie – quasi 349 mila persone – che non riescono a sostenere le spese per gas, luce e riscaldamento».
Secondo i dati della Cgia di Mestre e dell’Osservatorio Mpi Confartigianato Calabria, negli ultimi anni il caro energia ha colpito duramente microimprese e famiglie: nel 2024, le piccolissime imprese hanno pagato l’energia elettrica fino al 165% in più rispetto alle grandi aziende.
«In questo contesto – prosegue il sindaco – la comunità energetica rappresenta una risposta concreta: riduce i costi, diminuisce le diseguaglianze e favorisce lo sviluppo sostenibile, soprattutto nelle aree interne non collegate alle principali reti di approvvigionamento».
«L’avvio della CER della Piana è una scelta di giustizia sociale – conclude Conìa, affiancato dall’assessora all’Ambiente Giada Porretta – perché intercetta i bisogni dei più vulnerabili e promuove un modello di crescita basato su sostenibilità, inclusione e responsabilità collettiva».

