Fondazione Alvaro: si torna alla normalità. Con la nomina di Franco Arcidiaco ai vertici dell’Ente e il passaggio di consegne avvenuto ieri, 18 dicembre, tra l’ormai ex Commissario Straordinario Luciano Gerardis e il neo-Presidente, si apre una nuova fase.

«Da oggi comincia un percorso di normalizzazione per un Ente che è sempre stato un punto di riferimento culturale per San Luca e per tutta la Calabria al cui vertice sono stato eletto all’unanimità e che da oggi mi onoro di presiedere», esordisce così l’editore e giornalista reggino che, in un post, ringraziando per i messaggi di auguri ricevuti, dedicava «alle due/tre voci che si sono abbandonate a basse insinuazioni questi versi del Metastasio “Perché l'altrui misura ciascun dal proprio core, confonde il nostro errore la colpa e la virtù"».

A cosa si riferiva?

«Replicavo a qualche insinuazione secondo cui il Presidente si sarebbe fatto stampare i libri dalla Fondazione. Ci ho pensato, anche riflettendo sul fatto che sono un editore. Probabilmente avevo capito male, ma ci ho tenuto a puntualizzare».

In effetti, a margine della sua nomina, il Comitato scientifico formato dal Commissario Gerardis dava le sue dimissioni in blocco

«Sono stato contattato da 4 membri di quel Comitato che mi hanno chiamato spiegando che non si trattava di un atto ostile verso la mi nomina. Mi è sembrato anzi di capire che sarebbero stati lieti di continuare a farne parte. Ma ora che è partita una nuova fase, come da Statuto, dovrò riunire il Cda per la nomina del Vice-Presidente e completare la composizione della governance della Fondazione. Saranno i nuovi organi, su proposta del Presidente, a designare i membri del nuovo Comitato Scientifico».

Anche questo è un gesto politico?

«Chi l’ha detto?».

Uno dei dimissionari, lamentando che tutto ruoti intorno a soldi e potere

«Ciascun da propri cuor l’altrui misura».

Passiamo al resto. Quali sono le parole chiave della sua Presidenza?

«Normalizzazione, continuità, collaborazione».

Della normalizzazione ci ha già detto. Come declina continuità e collaborazione?

«Esiste una valida programmazione delle attività da svolgere che era stata elaborata dalla Fondazione prima del suo scioglimento e che era stata anche ripresa in fase commissariale. E continuità vuol dire anche recuperare personalità che hanno fatto la sua storia e rappresentano la sua memoria, come l’ex segretario Sebastiano Romeo. Continueremo da dove ci si era fermati, consci che la Fondazione, ente privato che promuove Alvaro come asset culturale di tutta la Calabria, debba costruire e rafforzare relazioni con tutti gli attori del territorio, istituzioni, università, accademie, scuole, enti di formazione, associazioni promuovendo azioni di sistema che possano avere un impatto nel breve, medio e lungo periodo».

Qual è l’aspetto di Alvaro a cui desidera dedicare il suo mandato?

«Quello giornalistico, legato a un Alvaro meno noto. Quando nel 2024, con Città del Sole, abbiamo pubblicato il volume “Della Calabria e dei pregiudizi. Appunti per una discussione”, Filippo Veltri, il suo curatore, ha scoperto che nel 1951 il primo numero de L’Espresso conteneva un paginone con il racconto dell’operazione Aspromonte, in cui Alvaro evidenziava come in Calabria sembrasse che lo Stato assumesse un atteggiamento vessatorio. Si trattava di uno dei suoi innumerevoli lavori giornalistici che seguivano la lunga esperienza maturata, ad esempio, come corrispondente da Berlino per La Stampa. O come inviato speciale in Turchia e Russia Esperienza all'estero. Tutte esperienze che confluirono nelle sue opere. La sua analisi lucida, il suo pensiero critico e la sua esperienza internazionale meritano di essere approfonditi e divulgati. Sul piano letterario molto è stato fatto, su quello giornalistico possiamo dare un grande contributo».

A proposito di letteratura, l’istituzione dell’Edizione Nazionale dedicata ad Alvaro è una pietra miliare cui la Fondazione guarda?

«Nell’aprile del 2024 Giusi Princi, allora Vicepresidente di Regione Calabria, e Antonella Iunti, Direttrice dell’Ufficio Scolastico Regionale, avevano firmato un protocollo d’intesa approvato con delibera di Giunta regionale per rafforzare lo studio degli autori calabresi nelle scuole del nostro territorio. Tra questi c’era ovviamente Alvaro. Ora il suo ingresso nelle Edizioni Nazionali lo inserisce automaticamente nei curricoli della scuola italiana. In questo quadro l’operato della Fondazione può promuovere progetti di studio e analisi dell’autore Alvaro a vantaggio dell’Ufficio Scolastico Regionale e, più in generale, del corpo docente».

Il Centro Internazionale Studi su Corrado Alvaro (CISAV) sta portando avanti l’idea di un Parco Letterario dedicata a Corrado Alvaro. La nuova Fondazione pensa a una collaborazione?

«È un progetto importantissimo che può aprire la strada a molte altre iniziative. La Fondazione sarà a fianco del CISAV e lavorerà per sostenere questa iniziativa».